domenica 30 ottobre 2011

L'ORA DELLE TENEBRE


Il vento sta cambiando, ormai ce ne eravamo accorti. L'aria è più fredda, gelida, e il caldo torpore della primavera è ormai un lontano e remoto ricordo. L'inverno è giunto, alla fine, lo sapevamo che prima o poi la primavera sarebbe finita, ma non ci siamo premuniti. Le coperte pesanti non sono state prese, la legna da ardere non è stata raccolta durante l'estate. "Non ce ne è bisogno, siamo apposto così, l'inverno non arriverà" dicevamo, ma invece l'inverno è arrivato, ed è più freddo e gelido che mai. Ci sentivamo delle grandi formiche, ma ora ci svegliamo e ci accorgiamo che non siamo altro che stupide cicale. L'inverno è arrivato, e con esso è arrivata la notte, buia, senza punti di riferimento, lunga, ed è appena cominciata. Il sole è appena andato a morire dietro la collina, e noi qui, dalla finestra, osserviamo malinconici la sua dipartita, consci del fatto che non lo rivedremo per un bel pezzo. Ora che la luce se ne è andata rimaniamo soli nella stanza, ci guardiamo negli occhi, impauriti, spaventati dal presente e terrorizzati dal futuro, pronti ad affrontare la notte, armati solo di una misera candela che fa una luce fioca fioca, che illumina per modo di dire e che riscalda i nostri cuori facendoci ricordare la bella luce che fu, ma non è che un pallido riflesso. La luce folgorante non c'è più, e il faro che illuminava i nostri cuori e accecava la cupidigia dei nostri nemici non è ormai che una piccola ed insignificante candela, che si riduce di centimetro in centimetro ogni secondo che passa, e noi li, ancora a guardarci negli occhi, senza sapere che cosa fare, cosa pensare e a sperare che la candela torni faro, ma la candela e il tempo, suo maligno e malinconico alleato, continua la sua marcia inesorabile verso l'oscurità assoluta. "Che facciamo ora ragazzi?" chiede uno, ma nessuno risponde, tanto impauriti e infreddoliti quali sono. Di fuori c'è la tempesta, i lupi ululano e il vento fa scricchiolare la nostra vecchia e gloriosa magione, maestosa un tempo, erosa e consumata dal tempo ora. "Dobbiamo uscire ed affrontare la notte ed i nostri nemici, non possiamo rimanere qui a morire lentamente, dobbiamo combattere!" risponde un'altro, ma nessuno sembra dargli credito. Allora prende la candela, apre la porta, e prima di uscire, il temerario dice "ho capito, vado da solo, non mi rassegno a morire qui", "dove vai con questo tempo, armato di una sola candela?" risponde il vecchio e raggrinzito capo, "rimaniamo qui, ed aspettiamo la fine della notte con quello che abbiamo, non abbiamo le forze per affrontare la notte. Rimani qui, dammi retta!" conclude il vecchio capo. Ma il giovane temerario è deciso più che mai "no invece! Io uscirò fuori, affronterò la notte, supererò la collina ed andrò incontro al sole, e li ricominceremo da capo. Costruiremo una nuova magione, un nuovo faro, raccoglieremo la legna e compreremo le coperte. Saremo più forti di prima, solo se avremo il coraggio di cambiare e di affrontare le tenebre come abbiamo sempre fatto!". L'abnegazione del giovane ragazzo è trascinante, ed uno ad uno, meno che il vecchio capo ed i suoi più stretti collaboratori, si alzano e lo seguono fuori dalla porta, pronti ad affrontare la notte più buia e fredda della loro vita, armati di una sola fioca candela. Riusciranno i nostri eroi a ritrovare la luce e a ricominciare da capo? Io spero di si, e voi avreste il coraggio di seguirli? Armiamoci di orgoglio e di follia e abbandoniamo tutti la vecchia e scricchiolante magione, prima che non sopraggiunga l'oscurità completa, prima che sopraggiunga la morte, che ci troverà vecchi e pieni di rimpianti. La notte è appena cominciata, prepariamoci tutti insieme ad affrontarla!




mercoledì 19 ottobre 2011

E' SEMPRE DI PIU' EUROINTER! I NEROAZZURRI SBANCANO LILLE

Un po in ritardo ma eccomi qui. Ieri è stata una bellissima serata, con l'Inter che a dispetto del campionato, conferma di essere letale in Champions. Finisce 1-0 una partita che dalle premesse doveva avere ben altro epilogo, ma lo sappiamo, l'Inter non muore mai.

 IL RACCONTO DEL MATCH (GRAZIE A FCINTERNEWS) 

 Ci voleva, davvero. L’Inter ricarica le pile allontanandosi dall’Italia e trova finalmente una vittoria, fondamentale per il prosieguo del cammino in Champions League. Al Metropole di Lille i nerazzurri, giocando con intelligenza, ottimizzano al massimo la rete di Pazzini nel primo tempo e portano a casa 3 punti da un campo che non conosceva sconfitta da 26 partite. L’avversario, di prim’ordine al di là del palmares, è abbastanza insidioso da sbilanciarsi definendo ‘impresa’ quella degli uomini di Ranieri, ora in testa al girone B.

 ENCICLOPEDIA D’ATTACCCO - La serata freddina di Lille vive un momento caldissimo al 21’, quando una giocata meravigliosa che coinvolge Sneijder, Zarate e Pazzini viene conclusa dal Pazzo con un destro al volo appena dentro l’area di rigore. Un gol che stronca un equilibrio evidente tra due formazioni che, a dispetto delle premesse, giocano a ritmi piuttosto bassi. Un vantaggio per i nerazzurri, non certo frizzanti dal punto di vista atletico, perché possono agevolmente sfidare i francesi faccia a faccia, ben posizionati e attendendoli sulla propria trequarti. Il vero neo però è l’atteggiamento forse troppo rinunciatario dell’Inter, bacchettato più volte da Ranieri che chiede insistentemente ai suoi di alzare il baricentro e non farsi schiacciare.

 MERAVIGLIA HAZARD - Anche perché il Lille ha qualche giocatore in grado di spezzare la monotonia in qualsiasi momenti, vedi Joe Cole, Pedretti e, soprattutto, quell’Eden Hazard che più di una bella promessa oggi è una garanzia. Ad appena 20 anni, anche contro una big come l’Inter, il fenomeno belga riesce a dar dimostrazione del proprio talento, con dribbling, finte e assist che mettono in movimento tutti i compagni. Non è un caso se Angelomario abbia consigliato al padre Massimo di farsi avanti. Il futuro , ma anche una buona fetta di presente, è suo.

 PERSONALITA’ - Nel complesso l’Inter gioca un primo tempo ricco di personalità, concedendo il minimo indispensabile alla veemenza della squadra di Rudi Garcia (soprattutto sulle fasce, con numerosi cross alla ricerca di Sow) e gestendo bene, anche se un po’ staticamente, il possesso di palla. Inevitabile dunque che un paio di accelerazioni di Zarate, assai pimpante, saltino all’occhio, soprattutto quella fermata nel finale per un fuorigioco inesistente, che avrà di certo indispettito il presidente seduto sulle tribune del Metropole con Branca, Paolillo, la sorella Bedy e il ‘vecchio’ amico Patrick Vieira.

 SOSTITUZIONE ‘STRANA’ - Rispetto alla serataccia di Catania nella ripresa a dimenticare la concentrazione nello spogliatoio sembra il solo Nagatomo, che prima cerca di lanciare Sow con un retropassaggio suicida (bravo Julio Cesar), poi rischia un fallo da rigore su Hazard su cui Webb, per fortuna, lascia correre. Al di là dei due episodi, però, è evidente che quella sia la fascia preferita dal Lille, che spinge con troppa facilità con Debuchy, Balmont e talvolta il trequartista belga. A sorpresa però il primo intervento di Ranieri è il cambio Obi-Zarate, che rinforza sì il centrocampo ma priva i nerazzurri di un terminale offensivo fino a quel momento assai insidioso. La replica di Garcia è Payet al posto di Pedretti, con il nuovo innesto che costringe subito Julione alla paratissima.

 FINO IN FONDO - Meno sorprendente della precedente è la sostituzione tra Stankovic e Sneijder, motivata da qualche problemino fisico dell’olandese. L’atteggiamento tattico di Ranieri non muta, a questo punto è un 4-5-1 dichiaratamente contenitivo, alla luce della sempre più costante pressione del Lille che guadagna corner su corner, ma rischia su un bel contropiede concluso da un tiro (deviato alto) di Stankovic. È però sempre il Lille a mantenere il pallino e fa quasi tenerezza Pazzini isolato là davanti a pressare e cercare le briciole che i centrali francesi concedono. Forse impietosito, Ranieri spende per lui l’ultimo cambio, dando spazio a Milito. La scelta difensivista dell’allenatore però nel finale paga tanto, perché l’unica incursione concessa ai francesi è un’invasione di campo di un tifoso, tra l’altro con la maglia del Marsiglia.

LE PAGELLE DEL CORRIERE
Julio Cesar 8 - Ieri è tornato il buon caro acchiappa sogni. Para tutto il parabile, salva tutto il salvabile, come ai bei tempi. Decisivo.

Maicon 6,5 - E' un Maicon versione "freno a mano tirato" ma va bene così. Non spinge come suo solito, ma è una grande arma in copertura su Hazard e Cole.

Lucio 7 - Eccolo i vero Lucio che tutti conosciamo! Altro che quello del campionato, si esalta nell'assalto finale dei francesi dove respinge tutto il possibile.

Chivu 7 - Benissimo il rumeno nel suo ruolo naturale, quello di centrale difensivi. I salvataggi in extremis sono il suo pane, solo che le altre volte non ne azzeccava una, ieri è stato imperioso e deciso, bene Christian!

Nagatomo 6 - Errore che nuoce gravemente alla salute: retropassaggio per Julio Cesar che per poco non favorisce Sow, ma per il resto ordinaria amministrazione per il giapponese, solo Hazard lo mette in difficoltà.

T. Motta 6,5 - Che bel rientro! Gioca per tutti e novanta i minuti e le sue geometrie a centrocampo si fanno sentire, anche se è sempre un pò lentino nei movimenti e si fa saltare con troppa facilità, ma Tiagho è cosi, prendere o lasciare.

Cambiasso 6,5 - Schierato sul centrosinistra, come faceva Leonardo, non riesce ad incidere come il suo solito, ma ci mette la solita grinta e abnegazione.

Zanetti 7 - Ormai qui si rischia di riscrivere gli standard del calcio per "colpa" di questo uomo: recuperi e  ripartenze come un ventenne. Semplicemente da leggenda!

Sneijder 7 - Il nostro faro. Si riaccende lui, si riaccende l'Inter. L'azione del gol è da antologia. Un vero e proprio fuoriclasse che cambia le partite a suo piacimento. Irrinunciabile, insostituibile.

Pazzini 7 - Segna sempre e solo lui. Non c'è nient'altro da aggiungere. Ormai è un dato di fatto, se segna lui l'Inter vince, semplicemente decisivo.

Zarate 7,5 - Che giocatore! Va a fiammate, ma quando si accende, la retroguardia francese trema. Stupendo l'assist per Pazzini. Ancora una volta decisivo in Champions.

Obi 6 - Entra in campo per far coprire l'Inter e ci riesce. Solita partita di grandissimo impegno.

Stankovic 6,5 - Con lui il centrocampo si copre di più, e si rende anche pericoloso con un tiro dal limite.

Milito s.v

Ranieri 7 - Vincere al Lille non era facile, ma la sua Inter, sempre più cinica e quadrata riesce a trovare i 3 punti. Bene il 4-3-1-2, benissimo la fase difensiva, ma si continua troppo a subire il gioco degli avversari. Forse fa uscire Zarate troppo presto, rinunciando ad attaccare.

lunedì 17 ottobre 2011

ORGOGLIO E UMILITA'





Articolo scritto da Franco Bomprezzi per FCINTERNEWS


Partiamo da qui. Partiamo da questa giornata pazzesca di campionato delle tartarughe. Avanti piano, pianissimo. Tranne Lazio, Milan, Bologna, e ovviamente Catania, sembra il gioco dell’oca, una casella alla volta. Il punto è che noi siamo indietro, i dadi non girano dalla parte giusta. Viene fuori sempre zero. Eppure ancora una volta questa sfilza di pareggi altrui significa molto. Prima di tutto che si tratta di un campionato pazzo e affascinante, imprevedibile e ancora indecifrabile. E poi che l’Inter non è ancora fuori, anche se siamo in piena zona retrocessione. Brividi lungo la schiena, scongiuri, incredulità. Ma è tutto vero. Quattro punti in sei partite. Abbiamo avuto la possibilità di dare la colpa a Gasperini (giustamente), poi agli arbitri (giustamente), ora ai giocatori (giustamente). L’unico che si salva, per insufficienza di prove, e anche perché può mettere al suo attivo due primi tempi positivi (Napoli e Catania) e una ottima partita in Russia, è Claudio Ranieri. Impassibile, onesto, per niente vittimista. Ma tenace nella sua fiducia, determinato a far girare i dadi dalla parte giusta. E obiettivamente incolpevole.
Allora proviamo a mettere in fila le ragioni della speranza. Sono molto seccato, in queste ore, per la sensazione, sgradevole, di una sorta di compassione generale, da parte degli “altri”: tifosi milanisti che non riescono neppure a sfottere, giornalisti che frenano la penna e la lingua. Non mi piace la commiserazione, non è bello che l’Inter venga compatita, che si parli di noi come di una grande decaduta, alla fine di un ciclo, destinata solo a soccombere, o perfino a soffrire per salvarsi da una impronunciabile sentenza, che non ci ha mai riguardato, e che non ci sfiorerà neppure quest’anno.

Non mi piace essere compatito. Mai nella vita. E lo dico ben sapendo il peso delle parole, da persona che vive a rotelle, e che non per questo vuole essere giudicato, o aiutato. So bene quanto pesi, nelle persone, nel carattere, nel cuore, l’umiliazione della pacca sulla spalla, del sorriso di compatimento. L’Inter non è questa roba qua. L’Inter è orgoglio, è sofferenza, è grinta, è coraggio, è qualità. Ora a queste doti storiche dobbiamo aggiungere l’umiltà. Affrontare ogni partita come se fossimo gli ultimi della classe, e non i primi. Sarebbe giusto che i nostri ragazzi scendessero in campo con una maglia nerazzurra senza i simboli dei trionfi passati e recenti. Via i lustrini, via le patacche. C’è solo l’Inter, la sua storia, il suo cuore.

E mai come adesso è indispensabile che i tifosi si stringano attorno alla squadra e alla società. Mi rendo conto che non è facile. Ma è necessario ripartire dall’umiltà che ci ha permesso di crescere e di vincere, anno dopo anno, uscendo dall’incubo dei campionati falsi. Umiltà e rabbia, determinazione e fiducia. Un po’ più di spazio a qualche giovane che se lo merita, un po’ più di turnover fra gli intoccabili, perché ora si vede che hanno paura, che non si fidano di se stessi, che si muovono per il campo cercando di ricordare le giocate magiche del passato. Un ciclo forse è finito, anzi, sicuramente è finito. Ma questo non significa che l’Inter non sia, ancora adesso, una delle migliori squadre in Europa.

Dal punto di vista tecnico io punterei su reparti corti, un centrocampo più grintoso a sostegno di una difesa in emergenza, e attaccanti pronti a raccogliere, come in passato, intuizioni e lanci, al centro come sulle corsie laterali. Pazzini e Milito non possono ragionevolmente essere scomparsi nel fango e nella pioggia di Catania. Il rientro di Sneijder può essere determinante per aprire varchi improvvisi, per illuminare anche singoli frammenti di gioco.

Dobbiamo tornare a difendere e ripartire, restando corti e compatti, attenti e feroci nell’interdizione. Per il calcolo delle probabilità prima o poi troveremo un arbitro decente. In Europa forse è più facile, in Italia meno. Ma succederà. E poi i nostri devono cominciare a porsi alcuni obiettivi precisi per questo campionato. Il primo, capace di restituire il sorriso ai tifosi, è quello di vincere gli scontri diretti nelle classiche, nei confronti diretti. Ce la possiamo fare. Con calma. Cominciando almeno da un secondo tempo degno del nostro passato anche recente. A Lille, ad esempio, tanto per confermare la cabala e dare un senso statistico alla sconfitta di Catania. E poi in casa con il Chievo. Due vittorie, adesso, subito. E poi, con calma, ragioneremo. Tutti insieme.





lunedì 10 ottobre 2011

MERCATO: CHI CI SERVE



Si lo so, parlare di mercato ad Ottobre è presto, però di nomi se ne fanno tanti e alla fine Gennaio non è poi cosi lontano. Cerchiamo di fare chiarezza e di vedere veramente chi servirebbe a questa Inter.

-Per prima cosa, bisogna sistemare il centrocampo, il reparto più logoro e vecchio della squadra. Il primo tassello sarà senza dubbio Kucka. Anche se non sta facendo impazzire in questo primo spezzone di stagione, il "panzer" rappresenta proprio quello che serve al nostro centrocampo, cioè fisicità e dinamismo. Con lui, Poli e Obi, il centrocampo neroazzurro è sistemato per un bel pezzo, visto anche la giovane età (23) del centrocampista slovacco. Insieme a lui, però, ci vuole un'altro innesto. I nomi sono tanti, ma io farei un tentativo per Guarin del Porto o al limite per Montolivo. Sopratutto il centrocampista della Fiorentina, grande geometra del centrocampo ma un pò incostante, rappresenterebbe un'affare, visto che è in scadenza nel 2012, ma c'è letteralmente la fila, con Milan e Bayern Monaco su tutti. Guarin invece costa di più (si parla di 10-15 milioni per il cartellino), ma rappresenterebbe un'elemento di sicuro investimento, sia per l'età, sia per l'esperienza internazionale, Dotato di gran tiro, forza e visione di gioco, rappresenta il prototipo perfetto del mediano moderno. E rimanendo sempre in ambito Porto, perchè non fare un pensierino per Fernando, ormai messo ai margini della rosa dei lusitani? Il polvo sarebbe perfetto per il nostro centrocampo, visto la sua grande abilità nel recuperare palloni.


-Dopo il centrocampo, l'altro reparto che urge di innesti è la difesa. Ormai Lucio e Samuel non rappresentano più una sicurezza, vista la loro età e la loro non perfetta condizione fisica. Oltre a Ranocchia, di giovani centrali non abbiamo nessuno, quindi è fondamentale intervenire il più presto possibile. Due nomi su tutti: Juan Jesus dell'Internacional Porto Alegre e Jan Vertonghen, capitano dell'Ajax. Il primo, giovane promessa brasiliana appena diciannovenne, è stato accostato all'Inter anche questa Estate, negli ultimi giorni di mercato: difensore imperioso nel colpo di testa e molto dinamico, sarebbe sicuramente una scommessa sicura per il futuro, prezzo circa 6-8 milioni di euro. Mentre Vertonghen invece rappresenterebbe la certezza. Il giovane difensore belga dietro è una garanzia: rapido nell’anticipo, esce spesso dall’area di rigore con il pallone tra i piedi e fa ripartire l’azione. Ma incide anche davanti alla difesa: ordinato, diligente, preciso negli appoggi, devastante in progressione. I contrasti sono la sua specialità, se ne aggiudica tanti grazie a un fisico potente: è alto un metro e 89 per un peso-forma di 79 chili. Vertonghen ha una lunga falcata, prende il tempo agli avversari, da mediano non si limita a fare filtro: ha personalità, spezza l’azione e riparte con una furia impressionante. E’ intraprendente, ha spirito di iniziativa, con le sue accelerazioni sposta gli equilibri. Insomma, un giocatore da non farsi scappare, ma il prezzo è molto alto, circa 20 milioni, più probabile che l'affare si faccia a Giugno. Se dovesse partire Maicon poi, destinazione Azhni o City, il sostituto potrebbe essere Isla dell'Udinese. Grande spinta e tecnica, ma il costo è elevato, 20 milioni e non potrebbe essere utilizzato in Champions. Potrebbe arrivare a prescindere da Maicon comunque, come esterno di centrocampo.

-Poi viene l'attacco. Se all'inizio sembrava il reparto più coperto e a posto, con la partenza di Eto'o l'Inter è orfana del giocatore di fare la differenza li davanti. Pazzini è l'unica garanzia, ma i suoi mezzi tecnici non sono eccelsi, Forlan, seppur metta l'anima in ogni partita, non segna, Milito ormai è andato e Zarate è troppo incostante. Quindi, il nome sulla bocca di tutti è uno solo: Carlos Tevez: In rotta col Manchester City, ormai il suo prezzo è diventato bassissimo (si parla addirittura di un'offerta di soli 10 milioni di sterline "cash" per portarlo a casa). Rappresenta la classica occasione della vita, visto il valore assoluto del giocatore, ma il suo ingaggio rimane altissimo (seppur si dice che sia disposto ad abbassarselo) e il suo carattere "caliente" non è una garanzia di tranquillità per lo spogliatoio, ma un giocatore come lui, ora, serve come il pane all'Inter. Gli altri nomi per l'attacco sono Ilicic, che rappresenterebbe un degno sostituto di Sneijder qualora si infortunasse, ma potrebbe anche essere l'sterno tanto chiesto da Ranieri: Prezzo 15 milioni. Gli altri nomi sono legati a doppio filo al destino di Sneijder: difficile che si ceda a Gennaio, ma nel calcio si sa non si sa mai. I nomi dei suoi sostituti sono due: Mario Gotze del Borussia Dortumund e Lucas Moura del San Paolo. Il primo costa tantissimo, 45 milioni, e sembra non avere alcuna intenzione di lasciare il suo club prima del 2013, l'altro costa meno, 20 milioni, e potrebbe arrivare anche a prescindere da Sneijder. A mio avviso, Lucas è il più grande talento verdeoro degli utimi 20 anni, più dei vari Neymar e Ganso. Con il suo acquisto l'Inter si trova un talento che metterebbe a posto l'attacco per i prossi 5-6 anni mettendo in rosa un futuro fuoriclasse, ma difficile che l'affare vada in porto a Gennaio, ma se ci dovesse essere qualche cessione...


L'unico nome che se si sente che veramente non serve all'Inter è Amauri: a parte che è una prima punta, e l'Inter ne è piena, l'oriundo attaccante ha un ingaggio altissimo (4 milioni) e la sua età non è certo più rosea (31 anni) e il suo stato di forma è claudicante, visto che non gioca a pieno regime da tanto tempo. Un nome veramente che fa rabbrividire solo al sentirlo nominare.

Il mercato è ancora lontano, ma alla fine non così tanto. Di una cosa è sicura: quest'Inter è sull'orlo del collasso, e necessita da subito di innesti intelligenti, che sappiano essere il presente  ma sopratutto il futuro di questa ormai vecchia squadra.



mercoledì 5 ottobre 2011

DA DOVE RICOMINCIARE



4 punti in 5 gare, nessun gol fatto in casa e 11 gol subiti. Questo il magro bottino del primo spezzone di stagione, che tra errori arbitrali, moduli incompresi, giocatori non in forma, infortunati, mercato sbagliato e tante altre cose ci stanno facendo vivere uno degli inizi di stagione più neri degli ultimi anni. Ma non è tutto da buttare via. Sopratutto con Ranieri, si è rivista un'Inter organizzata e grintosa, che ha mostrato di essere ancora una formazione top. Ora c'è la sosta nazionali, e qui Ranieri potrà recuperare tutti gli infortunati e lavorare finalmente con l'organico quasi al completo, sempre infortuni nazionali permettendo... Vediamo da dove ricominciare e da dove non ricominciare.

DA DOVE RICOMINCIARE
-La fase difensiva: Seppur con il tracollo più che giustificato di Sabato sera, con la cura Ranieri ha riacquistato nuova linfa. Ora la squadra è più attenta, più precisa negli interventi e garantisce maggiore solidità, anche se a volte, data la mancanza di forma da parte di quasi tutta la squadra, la difesa ha un pò traballato.

-Cambiasso: Con Ranieri sembra rinato, e il suo apporto alla squadra è vitale, senza di lui il centrocampo non gira e il suo filtro fa da diga fra difesa e centrocampo. Insomma, irrinunciabile, insostituibile.

-Pazzini: Da quando non c'è più Eto'o, il popolo interista vede in lui il bomber della squadra, e a ragione. Attualmente, è l'unico attaccante titolarissimo, l'unica garanzia di gol.

-Lucio: Ora è lui il nostro baluardo, il nostro muro, l'unica vera sicurezza in difesa, senza se e senza ma.

-Sneijder: Quanto ci è mancato in queste ultime partite lo sappiamo noi e i nostri avversari. Tornerà (speriamo) subito col Catania, caricato a molla.

-Stankovich, Tiagho Motta, Poli: Insomma, gli infortunati recuperati, che daranno fiato ad un reparto in apnea. Stankovic e Motta le sicurezze, Poli la scommessa.

-Obi: E' in fase di crescita esponenziale, e rappresenta il futuro della mediana dell'Inter, ed in parte anche il presente.

-Zarate: Forlan non va, Milito peggio che andar di notte, Castaignos non pervenuto. Insomma, l'unico attaccante che ha mostrato qualcosa e che merita di essere titolare insieme al Pazzo è proprio Maurito.

-Nagatomo e Maicon: Gli unici ed inimitabili (sopratutto Maicon) padroni delle fascie. Sopratutto il brasiliano sembra essere quello dei bei tempi.

- Il 4-3-1-2: L'unico vero modulo che faccia per l'Inter, e che con Ranieri ha trovato un nuovo equilibrio tattico. E con il rientro di Sneijder è ancora meglio.


DA CHI NON RICOMINCIARE
-Alvarez: Trequartista no, ala no, regista di centrocampo no. Insomma, le abbiamo provate tutte, ma è il giocatore che non va, INUTILE.

-Forlan e Milito: I due veterani non "veterano". Non segnano, non fanno segnare, e sopratutto Forlan sta deludendo su tutta la linea. Di Milito ormai abbiamo perso le traccie dal 22 Maggio 2010...

-Samuel: Dispiace dirlo, ma the wall deve recuperare i suoi calcinacci. Ora come ora Ranocchia tutta la vita.

-Chivu e Jonathan: Le brutte copie (brutissima nel caso di Jonathan) di quelli di sopra. Due ruote di scorta, anzi di scarto, sopratutto Jonathan.

-I gol mangiati: Bisogna ritrovare la freddezza sotto porta. Inaccettabile il digiuno di gol in casa.

Insomma, questa sosta capita a fagiolo. Sperando che l'Inter, caricata anche dal "rumore dei nemici", sappia, finalmente, dimostrare il suo valore

domenica 2 ottobre 2011

IL TALENTO DI MISTER REPLAY



Il lupo perde il pelo ma non il vizio, questa è cosa nota. Ma è anche vero che perseverare è diabolico. Ieri, a noi poveri tifosi interisti, che ormai hanno fatto il callo a queste cose (ma mai abituarsi alle ingiustizie), è stata data una nuova lampante, drammatica, e anche comica in un certo senso, dimostrazione di quanto queste due semplici equazioni di saggezza popolare siano veritiere al 100%.
Il nostro lupo in questione ha nome e cognome: Gianluca Rocchi. Il buon Rocchi è sempre stato un lupo coi contro fiocchi, tant'è che non è nuovo di queste performance. Era la Domenica del 24 Gennaio 2010. In quella sera c'è un derby, un derby che sa di scudetto (si parlava anche ieri sera di sfida scudetto o sbaglio?), scudetto che poi arrivò ai neroazzurri insieme alla Champions e alla coppa italia in un 2010 indimenticabile. Pronti, via si parte. L'arbitro è ovviamente il nostro caro amico Rocchi. L'Inter parte fortissimo, tant'è che al 12' Milito segna subito il gol dell' uno a zero, dopo che l'Inter aveva colpito il palo con Sneijder e creato un altro paio di occasioni incredibili. Ma al 26' accade quello che tutti ricordiamo: Lucio viene steso palesamente, ma l'arbitro lo ammonisce per simulazione, l'assurdo. Sneijder applaude ironicamente l'arbitro, e per questo viene espulso. Ma l'Inter di quell'anno è più forte anche degli arbitri, e vince quel derby 2-0 in 9 uomini. Ma i numeri parlano chiaro, sono state ben 8 negli anni, le espulsioni a sfavore dell'Inter del signor Rocchi in 17 partite, insomma un vizzietto ricorrente, che lascia basiti e che conferma i sospetti in casa Inter: siamo antipatici a tutta Italia, e lo scudetto del 2006 è un fardello troppo pesante da portare, e che ci stanno facendo pagare a caro prezzo. La partita di ieri è stata solo la punta dell'iceberg, ma dietro c'è una montagna di episodi, che ci stanno condizionando questo inizio stagione, contornato anche dalla sciagurata gestione Gasperini. Come non ricordare la performance di Rizzoli al derby di Pechino: espulsione negata a Gattuso per doppio giallo e gol del 2-0 di Ibra nato da un fallo palese su Stankovic. Poi è la volta di Palermo, con Brighi che non vede un solare fallo di mano di Migliaccio in area, ma niente rigore ed espulsione. E come non parlare poi della squalifica di 3 giornate a Ranocchia, senza contare i gialli e i rossi a fiumi. E siamo ancora all'inizio. Insomma, il rumore dei nemici, la prostituzione intellettuale, si stanno facendo sempre più vivi e nitidi che mai. L'Inter da troppo fastidio, a tutti, perché siamo l'unica squadra ad aver vinto tutto e ad averlo fatto onestamente, ma ovviamente, in un mondo di lupi (e di lupi travestiti da Agnelli) è la pecora a dare fastidio.

martedì 27 settembre 2011

E SONO 2! VITTORIA SOFFERTA, MA E' 3-2 SUL CSKA



E' nel nostro D.N.A, ormai lo sappiamo. A soffrire ci siamo abituati, ma sarebbe bello vedere, ogni tanto una partita tranquilla. L'Inter conserva la sua serie vittoriosa contro la compagine russa, in una partita giocata benissimo nel primo tempo, ma tracollata nel secondo

PRIMO TEMPO PERFETTO, MA LA  RIPRESA....
La partita parte subito bene per l'Inter, tant'è che al 6', Lucio trova subito il vantaggio su azione un pò confusa su calcio d'angolo. L'Inter sale in cattedra, sia in attacco che in difesa, che corre solo due rischi in 45 minuti. La retroguardia russa è da museo delle cere, tant'è che Nagatomo si invola sulla destra, tunnel ai danni di Berezutski e trova il pazzo pronto pronto a metterla dentro. Da li in poi, come al solito succede con l'Inter in ampio vantaggio, comincia la reazione del CSKA, molto timida. Ma poi Samuel, al 47' (a recupero scaduto) regala una punizione, che Dzagoev, dai 21 metri mette dentro. E' 2-1 alla fine del primo tempo.


SECONDO TEMPO DISASTROSO, ALVEREZ DA CENSURA, MA C'E' MAURITO!
Il secondo tempo comincia da copione, il CSKA che attacca e l'Inter in apnea, ma questa volta anche troppo. La squadra è schiacciata nella propria metà campo e, complice anche vari svarioni difensivi, l'Inter rischia il pareggio tante volte. Pareggio che arrivo con Vagner Love al 76', con un erroraccio sia di Lucio che di Zanetti. L'Inter è nel pallone, non riesce ad avere quella cattiveria e quell'ordine per spazzare via il pallone. Però la rezione arriva subito. Zarate, entrato nel 48' al posto del Pazzo (a proposito, solo una botta per lui, sta bene), comincia a seminare il panico nella scandalosa retroguardia moscovita, numeri, giocate e anche due occasioni create dai suoi piedi fatati. Però predica nel deserto, Milito non c'è veramente più, sbaglia tutto lo sbagliabile, di Alvarez meglio non parlare, 11 milioni buttati nel gabinetto e il centrocampo, con il solo Cambiasso a combattere, non gli da la giusta assistenza. Ma poi, un minuto dopo il gol del 2-2, Zarate inventa un gol da cineteca: Cambiasso recupera palla, lancio in profondità per Maurito, che salta l'uomo con un controllo al volo e tiro a seguire imprendibile per Gabulov, è 3-2! L'Inter, anche complice l'entrata di Jonathan, si copre con un 4-4-2 decisamente più equilibrato e finisce la partita senza particolari rischi. Finisce 3-2 ma poteva finire peggio.

LE PAGELLE DEL CORRIERE INTERISTA
Julio Cesar 6 - Bene nel primo tempo, con due interventi spettacolari, ma la punizione andava presa, comunque sempre una sicurezza.

Nagatomo 7 - Naga è Naga, non c'è niente da fare. Solita partita da Samurai, lascia l'anima in ogni partita. Corre, copre, affonda, recupera palloni, dribbla come il miglior Maicon, insomma da applausi (da sballo l'asssist con tunnel per il pazzo)!

Samuel 4,5 - The Wall sta perdendo sempre più mattoni. Una volta dalle sue parti non passava neanche uno spillo, ma ora è sempre in ritardo negli interventi e non garantisce più sicurezza. Riprenditi Wally!


Lucio 7 - Se Samuel non ne azzecca una, Lucio è l'esatto opposto. Non passa NULLA in area di rigore quando c'è lui. Imperioso, grintoso e ora anche goleador, spettacolo puro!

Chivu 6 - Bene il rumeno. All'inizio vacilla un pò, ma poi salva tutto il salvabile, anche se Oliseh gli fa girare la testa. In leggera ripresa.

Zanetti 6,5 - Non ce la faccio a dare meno di 6 al capitano, ma per uno come lui, ultimamente perde troppi palloni, ma compensa con la solita grinta ed energia inesauribile. Sempre e comunque immenso.

Cambiasso 8 - E si, è tornato il Cuchu, e meno male. Sfodera una prestazione degna del suo nome. Ringhia su tutti i palloni, mette pezze in difesa a destra e a manca, mette l'assist MERAVIGLIOSO per Zarate. Standing ovation!

Obi 6,5 - Sempre più in crescita.Al decimo rischia anche di segnare. Per il resto ordinaria amministrazione per il negeriano, kilometri su kilometri macinati come sempre. Un portento!

Alvarez 2 - Non credo che ci sia molto da aggiungere. Non corre, non da una mano in difesa, vaporoso in attacco, sempre in ritardo nei passaggi, insomma, 11 milioni buttati al vento. Da censurare.

Pazzini 6,5 - Un pallone un gol. Sempre più fondamentale, sempre più bomber. Peccato che esca al 48', ma l'infortunio non è niente di che, il pazzo c'è.

Milito 4,5 - Dov'è il principe? Non c'è più dal 22 maggio 2010. Sembrava in ripresa, il pre-campionato lasciava ben sperare, ma sembra sempre stremato e stanco. Un solo pericolo creato alla retroguardia fantasma russa è troppo poco per uno come lui.

Zarate 7,5 -  Ormai lo possiamo chiamare l'uomo della scossa. Entra lui, e l'Inter si sveglia, o meglio, cerca di svegliarla, ma predica nel deserto. Ma poi, quel sant'uomo di Cambiasso, gli regala una palla che non si può che mettere dentro,e lui non se lo fa ripetere tre volte. Sempre più in crescita, grande Maurito!!

Jonathan, Crisetig S.V

Ranieri 6 - Continua la sua cura ricostituente. Seconda partita, seconda vittoria, ma la tattica questa volta è da rivedere. Lo scandaloso Alvarez andava sostituito ben prima dell '83, e bisognava dare subito più equilibrio alla squadra con un 4-4-2 invece dello sbilanciatissimo 4-3-1-2. Ma alla fine, è il risultato quello che conta.

Arbitro e assisteni 5,5



lunedì 26 settembre 2011

MOSCA -1: TUTTE LE NOVITA'



Altro  giro, altra corsa. Messa alle spalle la vittoria sul Bologna, con relativo entusiasmo, la testa va già a Mosca, dove domani, alle 18:00 (ora italiana) ci sarà il secondo match di Champions League per i neroazzurri . Un girone che è già in salita, visto la sconfitta shock col Trabzonspor. Si riparte da un campo tostissimo contro una squadra tostissima, tutto fisico e velocità. Vediamo come si presentano i neroazzurri alla vigilia di questa delicatissima partita.

L'INFERMERIA E' PIENA: LA NECESSITA' AGUZZA L'INGEGNO
Ci risiamo, ormai è consuetudine in casa Inter di avere mezza squadra infortunata. Fuori ci sono Maicon, Sneijder, Stankovich, Tiago Motta oltre che i vari Poli e Viviano. Considerando che Muntari non è stato messo nella lista, il centrocampo neroazzurro è ridotto veramente all'osso, con i soli Cambiasso e Zanetti titolari sicuri. Infatti Obi, seppur convocato, non è al meglio e Alvarez è un'incognita. Cosa fare allora? Sor Claudio, tecnico che ha dimostrato una intelligenza tattica eccezionale, saprà ovviare il problema, come? E' molto probabile che Ranieri cambi modulo. Le ultime dicono di un'Inter schierata con il 4-4-2 stile Bologna, con Jonathan e Obi esterni e Cambiasso e Zanetti in mezzo al campo. Insomma centrocampo coperto ma che sappia dare anche la giusta spinta. Infatti, qui, non c'è Coutinho, che ha fatto si che il 4-4-2 di Bologna fosse un 4-3-1-2 mascherato, con il baby brasiliano e Forlan ad alternarsi nel ruolo di tre-quartista. Qui Coutinho (forse) non dovrebbe essere schierato, formando un 4-4-2 classico e solido. Tutto ciò dovrebbe garantire maggiore copertura e solidità, oltre che una maggiore organizzazione difensiva e sul pressing. Armi fondamentali contro un reparto offensivo, come quello dei russi, fatto da giocatori velocissimi e molto fisici e da un centrocampo fatto di mastini. La difesa sarà composta dal tandem Samuel - Lucio. Nonostante la squalifica di 3 giornate di Ranocchia, infatti, Ranieri sembra avere più fiducia nel Muro neroazzurro piuttosto che sul giovane centrale italiano. I laterali saranno Nagatomo sulla destra e Chivu sulla fascia opposta. Il tandem offensivo sarà formato certamente da Pazzini, ormai uomo insostituibile, e da uno tra Milito e Zarate, con il  Prinçipe in vantaggio su Zarate Kid.

Insomma, questi dovrebbero essere, ad ora, gli 11 che si schiereranno contro la compagine russa, su un campo in cui l'Inter ha bei ricordi, ma in cui ha sempre faticato a vincere. Speriamo che la cura Ranieri abbia i suoi effetti anche in Champions.

PROBABILE FORMAZIONE
4-4-2
Julio Cesar; Nagatomo, Samuel, Lucio, Chivu; Jonathan, Cambiasso, Zanetti, Obi; Milito Pazzini
Panchina
Castellazzi; Ranocchia, Faraoni, Caldirola; Alvarez, Coutinho, Crisetig; Zarate

Allenatore: Claudio Ranieri

Arbitro: Craig Thomson (SCO)

Ora inizio partita: 18:00

sabato 24 settembre 2011

E' TORNATA L'INTER: GRINTA, CUORE E 3-1!



Finalmente! Non se ne poteva più! L'Inter torna a vincere senza strani esperimenti o strane formazioni, ma torna a vincere con la semplicità, la semplicità promessa da Ranieri nella vigilia di questa partita, la semplicità della grinta e del cuore e della voglia di tornare in alto. A volte le cose migliori sono quelle più semplici.

IL RACCONTO DELLA PARTITA (GRAZIE A FCINTERNEWS.IT)

Buona la prima. Ranieri inizia con un 3-1 a Bologna la sua avventura sulla panchina dell’Inter, un successo tra luci e ombre ma pur sempre un toccasana per l’umore sotto i tacchi del popolo interista. Finalmente la squadra nerazzurra affila le unghie e le estrae come meglio sa fare, aggrappandosi al talento dei suoi campioni e abbandonando le alchimie tattiche che finora le hanno fatto solo del male. Non che il nuovo allenatore non abbia optato per un modulo specifico, ma questo ha rispecchiato al meglio le caratteristiche dei calciatori scesi in campo. Vittoria sofferta, grintosa, meritata solo grazie a un finale in crescendo ma forse anche per questo simbolica: il carattere non si è perso per strada.
SAMUEL E DI VAIO, CHE ERRORI! - Solo in apparenza Ranieri propone un 4-4-2 classico, visto che Coutinho, posizionato sulla destra del centrocampo, in fase d’attacco taglia verso il centro e gioca da trequartista. È in fase di ripiego che il brasiliano deve rispettare lìi dettami tattici dell’allenatore, perché Nagatomo si trova a dover affrontare anche Di Vaio oltre a Koné e Casarini, visto che l’attaccante tende a partire da sinistra. Sin dall’inizio si vede che la difesa nerazzurra è alta, ma rischia solo su un’incursione di Di Vaio, che però a tu per tu con Julio Cesar manda fuori. Poco prima era stato Samuel a fallire un rigore in movimento, dopo un pasticcio di Portanova nel cuore dell’area di rigore risolto dal riflesso di Gillet.
PAZZAMENTE INTER - L’Inter gioca un buon primo tempo, con la dovuta aggressività e con l’equilibrio tattico che finora le è mancato. Per una decina di minuti la squadra nerazzurra addirittura schiaccia il Bologna nella propria metà campo, sfiorano la rete con Forlan (incrocio dei pali) e Coutinho. Insomma, una nuova versione dell’Inter stagione 2011/2012, quella che ci si aspettava da diverse settimane. Proprio nel momento forse di maggiore stanca del match, arriva la giocata più bella dell’incontro: Forlan (che gioca a tutto campo, altro che largo a sinistra) allarga per Cambiasso che da destra, di sponda, apparecchia per Pazzini (scelta felice di Ranieri) il cui destro piega la mano sinistra di Gillet. Vantaggio meritato e frutto, finalmente, di una bella giocata corale, l’apice della prima frazione.
I MOVIMENTI DI CACHA COU Come si fa a sostituire un giocatore come Sneijder? Semplice, non si può. Per questo Ranieri rinuncia al trequartista di ruolo, affidando questa posizione, a turno, a Forlan e Coutinho. Il primo parte da seconda punta ma gioca un po’ ovunque. Il secondo, come detto, parte da destra e taglia per creare superiorità in mezzo, sacrificandosi anche in difesa (giallo per lui). I due, con il loro movimento, mandano spesso in confusione la difesa felsinea, che non sa se e quando seguirli nei loro movimenti in attacco. Bene anche Obi, che sfrutta la sua velocità per giocare da esterno, stesso ruolo applicato con Gasperini, ma con una variante decisiva: Chivu a coprirgli le spalle.
TAGLIAVENTO CERCA E TROVA - La traversa di Cambiasso e il volo di Julio Cesar sull’inzuccata di Di Vaio scaldano una ripresa che vede l’Inter con il baricentro troppo basso e in sofferenza a fronte delle incursioni dei padroni di casa. Serve una modifica e Ranieri richiama in panchina Coutinho inserendo Jonathan, ‘ripulendo’ il 4-4-2. Motivo? Morleo da quella parte spinge troppo e il baby brasiliano non riesce a tamponarlo come dovrebbe. Tocca poi a Obi fare posto a Muntari, perché la squadra ha bisogno di forze fresche, ma un minuto dopo Tagliavento vede una trattenuta in area di Samuel su Portanova e concede il rigore al Bologna, trasformato da Diamanti. Una beffa, anche perché l’Inter finora era in credito per questo genere di episodi ma contro dei lei gli arbitri tendono a diventare pignoli…
RIPRESA IN APNEA, POI ECCO IL PRINCIPE I nerazzurri pagano con il pareggio un secondo tempo sotto tono, che li vede soffrire di fronte a un avversario non certo di pari livello. Si tratta ovviamente di un problema di tenuta fisica, che sorride nettamente agli uomini di Bisoli e consente loro di spingere anche dopo il pareggio, consapevoli di poter infierire. Sorprende non poco questo ribaltone della partita, che ha visto una bella Inter per 45 minuti, poi la controfigura di sé stessa. In questo contesto, l’unico rossoblù a non sorridere è Gillet, che esce con una spalla fuori uso tre giorni dopo il trauma cranico di Torino. Intorno alla mezz’ora Forlan, che nel frattempo si è eclissato, lascia il posto a Milito. Proprio il Principe, all'80’, si guadagna e trasforma il rigore che causa l’espulsione di Casarini (ultimo uomo). Un flash nerazzurro in un momento in cui il Bologna sembrava avere la partita in mano.
GIOIA LUCIO, ORA CI SIAMO - Il talento dei singoli dove non arriva il gioco o l’energia: l’assist di Cambiasso e la sponda geniale di Pazzini per Milito è uno squarcio di sole che passa tra i nuvoloni e riesce a fugarli, fino a dare a Lucio la visibilità ideale per fissare, di testa, il punteggio sul 3-1. Difficile che Ranieri abbia cambiato in due giorni questa squadra, ma intanto ha il merito di essere fortunato, dote che è mancata  Gasperini. Poi, ha avuto l’intuito di abbandonare ogni argomento tattico puntando sul talento dei suoi giocatori, consentendogli di esprimersi nei ruoli e con gli spazi a loro congeniali. Sembra poco, invece è tanto, perché così il tecnico romano ha restituito l’Inter al proprio Dna, quello dell’anarchia ‘controllata’, del talento, dell’individualismo che mira alla vittoria sempre e comunque. C’è ancora da lavorare per Ranieri, ma farlo dopo una tanto agognata vittoria è obiettivamente più facile. Avanti così.

LE PAGELLE DEL CORRIERE
J.Cesar 7: Julio è in forma, e si vede: Rigore quasi parato, miracolo sulla punizione di Ramirez e ottimo intervento sul colpo di testa di Di Vaio, bene così Julione!!
Nagatomo 6,5: Ci mette la sua solita vivacità e intraprendenza, sulla fascia è un diavolo nelle spinte offensive e un muro nelle ripartenze avversarie, un guerriero!
Samuel 6: Il rigore è inesistente, quindi nessuna colpa. Ci mette la solita sicurezza negli interventi, ma deve ancora recuperare appieno la forma. Il gol però poteva metterlo dentro, ma va bene cosi.
Lucio 7: Suo il gol della definitiva vittoria. Per il resto è il solito Lucio: attento e spericolato!
Chivu 5: E' il meno in forma dell'Inter. Non incide mai e i suoi interventi non sono il massimo della sicurezza. Si lascia sfuggire DI Vaio nel primo tempo.
Zanetti 6,5: Solita partita del capitano. E' sempre quello che ci mette l'anima in campo. Semplicemente immenso!
Cambiasso 7: Finalmente il Cuchu! Si riprende l'Inter, si riprende lui. Assist, traversa, palloni recuperati a raffica, insomma il vero e unico Cambiasso che conosciamo tutti, indispensabile.
Obi 6,5: Solito peperino, e questa volta sembra più tonico rispetto alle ultime partite. Spinge come un forsennato.
Coutinho 6,5: Schierato in un ruolo non suo, fa un ottima figura. Spinge e copre, e sfiora anche il gol. Sembra un'altro rispetto all'anno scorso, più sicuro di sé.
Pazzini 7: Che giocatore! Fa molto di più di quello che è il suo compito. Bello il gol e tutta la prestazione in generale. C'è chi lo lasciava in panchina, ma il pazzo merita di essere titolare, sempre e comunque.
Forlan 7: Gli manca solo il gol. Prestazione sontuosa dell'attaccante uruguaiano, che mette lo zampino in tutte le azioni offensive. Clamoroso il palo al 12'. Da migliorare ancora l'intesa con i compagni, ma i mezzi ci sono tutti.
Jonathan 5: Solita fumo, pochissimo arrosto. Ranieri lo mette per coprirsi ancora di più, ma subisce un pò troppo il pressing di Morleo. In avanti non aiuta.
Muntari 6,5: Doveva giocare titolare, ma entra a 30 minuti dalla fine, e lui non tradisce le aspettative dell'allenatore, anzi. Sempre un pò impreciso nei passaggi, ma si butta nella mischia con grinta. Sua la punizione che regala a Lucio il gol del 3-1.
Milito 6,5: Entra, si procura il rigore, e lo trasforma. Cosa chiedere di più? 3 gol e capocannoniere del campionato, e speriamo che non torni a mangiarsi gol anche in champions.
Ranieri 7,5: Doveva incerottare l'Inter è l'ha fatto senza strane formule magiche. Ha fatto giocare l'Inter come sà, senza particolari esperimenti e giocatori fuori ruolo. Benissimo 4-4-2, si nota subito una mentalità diversa della squadra che ora ha un gioco. Bene cosi, sor Claudio!

venerdì 23 settembre 2011

BOLOGNA -1: LA PRIMA DI MISTER RANIERI




Domani alle 18:00 si ricomincia un nuovo, ennesimo corso in casa neroazzurra. Ranieri oggi alle 12:30 si è presentato, mettendo subito in chiaro delle cose: La squadra c'è e ha solo bisogno di essere rivitalizzata e che ogni giocatore giocherà nel suo ruolo. Parole che suonano come musica, e che danno nuovo entusiasmo ad una tifoseria fin troppo scioccata e bramosa di riscatto. Domani si ricomincia con Bologna, in trasferta, in una partita che si preannuncia tutt'altro che semplice.

GUARDA LA PRESENTAZIONE DI MISTER RANIERI


MALEDETTI INFORTUNI, COU CHE CHANCE, MA E' REBUS TRE-QUARTI
Si ricomincia con entusiasmo, ma la situazione salutare dell'Inter va sempre peggio. Ora si ferma ai box anche Sneijder. Niente di grave comunque, si è voluto preservarlo per la delicatissima trasferta di Mosca in Champions League. Quindi si dovrà fare a meno dell'uomo chiave dell'Inter, in un momento in cui se ne aveva estremo bisogno. Ranieri non si è esposto sul suo sostituto (possibile anche un cambio di modulo), ma è ipotizzabile che, se il modulo fosse il 4-3-1-2, sarebbe ballottaggio Coutinho - Alvarez, con il primo in vantaggio sul secondo perché trequartista naturale e sicuramente più scalpitante e in forma di Ricky Maravilla che potrebbe avere la possibilità però di essere schierato nei tre di centrocampo, anche se Ranieri sembri puntare molto su Muntari per questa partita, che se la gioca con Obi per un posto da interno di centrocampo, insieme ai confermatissimi Cambiasso e Zanetti. Attenzione comunque alla soluzione Zarate dietro alle due punte, visto che Maurito è apparso pimpante e come rifinitore ci andrebbe a pennello. In attacco confermatissimo il tandem Pazzini - Forlan con Milito pronto a subentrare a partita in corso. La difesa sarà ovviamente a 4 con Samuel e Lucio centrali visto la squalifica (scandalosa) di 3 giornate per Ranocchia. Sugli esterni Nagatomo a destra e Chivu a sinistra, fra i pali ovviamente Julio Cesar.

ANCHE BOLOGNA HA I SUOI ASSENTI
Il Bologna, dal canto suo, non è che si trovi proprio con abbondanza di titolari. Le assenze più eclatanti sono quelle di Gillet tra i pali, del fantasista Diamanti e del centrocampista Gimenez, senza contare le assenze di Raggi, Loria e Cherubin. In porta quindi spazio ad Agliardi. Difesa a 4 con Casarini, Portanova, Antonsson e Morleo confermatissimi.Il centrocampo sarà a 4 con Pulzetti e Konè esterni e la coppia Perez - Mudingayi centrale. In attacco, visto l'assenza di Diamanti, è ballottaggio fra la coppia Di Vaio - Acquafresca e Ramirez  - Di Vaio con l'uruguaiano dietro a fare da rifinitore, a formare quindi un 4-4-1-1.

L'Inter riparte con l'entusiasmo del nuovo e il timore del vecchio. Riuscirà mister Ranieri a mettere sulla carreggiata giusta la squadra già da domani? Il popolo interista incrocia le dita e prega...

mercoledì 21 settembre 2011

ARRIVEDERCI GASP, MA LE COLPE NON SONO LE TUE, BENVENUTO CLAUDIO!


Due facce della stessa medaglia. Una medaglia che non ci fa onore, anzi tutt'altro. E' una medaglia di difficile ostentazione, perché queste cose, quando ti chiami Inter, non devono succedere. Cambiare due tecnici all'anno (di media) è un lampante esempio di incompetenza da parte della società. Certe cose ti fanno pensare che qualcosa veramente non va, e che continuerà a non andare. 

GASPERINI, STORIA DI UN AMORE MAI NATO
Eh già, un'amore mai neanche pensato. La società non ha mai appoggiato il tecnico di Gugliasco, non dandogli quell'assistenza in sede di mercato e in sede spogliatoio che avrebbe meritato. Allora c'è da chiederesi: PERCHE' E' STATO INGAGGIATO UN TECNICO CHE HA DELLE IDEE TATTICHE BEN NOTE E CHE SI SAPEVA DALL'INIZIO CHE NON SAREBBE ANDATO BENE? PERCHE'? PERCHE' ORA RANIERI SI E' POTUTO PRENDERE IN UNA GIORNATA E QUESTA ESTATE NEANCHE SE NE ERA FATTO IL NOME? PERCHE'? Scelte inspiegabili, scelte che coinvolgono in prima persona il signor MARCO BRANCA, che sarebbe da mandare via a pedate nel sedere e far tornare il grande Lele Oriali, che da quando se ne è andato lui, l'Inter non ne ha azzeccata più una. Ma Branca non ha tutte le colpe, la colpa è anche del presidente Moratti che si fida ancora di lui, la colpa è dei senatori, che sembrano avere più voce in capitolo dello stesso presidente e che quando decidono di fare fuori un tecnico (Benitez docet) non ci sono figuracce che tengono (vedere la "partita" scandalo di ieri col Novara, palese dimostrazione), e la colpa è di noi tifosi, che, dopo Mourinho, non ci va più bene nessuno. Gasperini se ne è andato lasciando un ricordo che un signore (non ha preso un Euro dall'Inter) del suo stampo non merita. Magari avrà anche sbagliato (e anche molto) con le formazioni, ma meritava veramente più fiducia da una società a cui, evidentemente, fa male vincere troppo.

RANIERI: PERCHE' ORA E' LUI LA SCELTA GIUSTA
E ora si riparte con Ranieri. Il tecnico di Testaccio è un veterano di panchine, ha girato mezzo mondo, ed ovunque è andato, seppur non avendo vinto tantissimo, ha sempre fatto figure egregie. Ci ricordiamo tutti dove è stato capace di portare una Roma incerottata due anni fa. Poi è famoso per essere un tecnico "infermiera" che è stato sempre chiamato in causa a stagione in corso con squadre che stavano andando a rotoli, quindi nel nostro caso è l'ideale. Inoltre è un tecnico che non ha un credo tattico preciso, si adatta ai giocatori che ha, ha un grande carisma per rispondere ai media e polso con i giocatori. Questi i lati positivi. Di lati negativi possiamo annoverare che è stato sempre un'anti interista doc e che per questo potrebbe non amalgamarsi al meglio con alcuni giocatori, e che, seppur avendo un curriculum di tutto rispetto, non vanta un palmares invidiabile, insomma è sempre stato "un'eterno secondo", se cosi si può definire. Insomma, peggio di cosi non si può andare, auguro il più sincero augurio a mister Ranieri per la sua nuova avventura sulla panchina neroazzurra, sperando che possa portarci, di nuovo, nel posto che merita (senatori e società permettendo).

martedì 20 settembre 2011

VERGOGNA

NOVARA - INTER 3-1: UN SOLA PAROLA...




VERGOGNA
VERGOGNA
VERGOGNA


Novara-Inter, formazioni. E' 3-4-3: tridente Castaignos-Milito-Forlan




Sorprese firmate Gian Piero Gasperini sul campo di Novara. Il tecnico non schiera Giampaolo Pazzini e schiera un 3-4-3 con Chivu che rientra in difesa come anticipato, ma senza Obi a centrocampo: Gaspsceglie una punta in più e manda in campo dal primo minuto Luc Castaignos insieme a Milito e Forlan. Confermati invece gli undici del Novara, con Mazzarani alle spalle di Morimoto e Meggiorini.
LE FORMAZIONI UFFICIALI
NOVARA - 1 Ujkani; 15 Dellafiore, 24 Paci, 4 Lisuzzo, 3 Gemiti; 17 Porcari, 23 Radovanovic,10 Rigoni; 21 Mazzarani; 11 Morimoto, 69 Meggiorini.
A disposizione: 31 Fontana, 2 Giorgi, 5 Ludi, 14 Morganella, 18 Marianini, 20 Granoche, 27 Jeda.
Allenatore: Attilio Tesser.
INTER - 1 Julio Cesar; 6 Lucio, 23 Ranocchia, 26 Chivu; 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 10 Sneijder, 55 Nagatomo; 9 Forlan, 22 Milito, 30 Castaignos.
A disposizione: 12 Castellazzi, 7 Pazzini, 20 Obi, 25 Samuel, 28 Zarate, 29 Coutinho, 42 Jonathan.
Allenatore: Gian Piero Gasperini
Arbitro: Mauro Bergonzi (sez. arbitrale di Genova)
Fonte: FCINTERNEWS.IT

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lunedì 19 settembre 2011

NOVARA -1: TUTTE LE NOVITÀ




Adesso davvero non si può sbagliare. Come già detto dopo il pareggio con la Roma, che comunque lo si voglia prendere (sfortuna per le azioni sfumate per pochi centimetri e il rigore non dato su Sneijder o incapacità di costruire reali azioni offensive) rappresenta comunque un piccolo passo avanti dopo le sconfitte di Palermo e di Champions, è finito il tempo degli esperimenti e del rodaggio. Gasperini deve individuare un modulo sul quale lavorare e far memorizzare i movimenti alla squadra, ci potranno essere dei piccoli accorgimenti in base agli avversari e agli uomini a disposizione, ma è ora di prendere una strada precisa e su quella insistere, senza ulteriori esperimenti. In tal senso il 3-4-1-2, o 3-5-2 provato contro la Roma sembra essere il modulo che ha dato al tecnico le maggiori garanzie: difesa a tre come lui ama giocare, centrocampo folto che filtra e copre in difesa, spazio per Sneijder che può spingersi fino alla trequarti e oltre, due punte di ruolo (visto che di esterni reali questa squadra ne ha pochi...).

A Novara quindi dovremmo vedere un'Inter molto simile a quella di sabato sere con due soli innesti importanti: Jonathan sulla fascia destra con il dirottamento di Nagatomo a sinistra al posto di Obi, e l'inserimento dal primo minuto di Pazzini in attacco. E' ora di dar fiducia al bomber nerazzurro sofferente per il lungo periodo di inattività, e chissà che l'Inter con lui non ritrovi anche i gol. Manca un uomo che sappia decidere le partite, si dice da più parti, e allora benvenuto, anzi bentornato Pazzo! Resta il dubbio sul suo compagno di attacco, la sensazione dice che Gasp priviligerà ancora il suo fido Milito, con Zarate in seconda linea. Forlan non ha convinto e dovrebbe accomodarsi in panchina.

Domani ultima rifinitura sul sintetico del Piola, direttamente a Novara, dove Gasperini proverà le ultime cose prima di ufficializzare la formazione iniziale. La partenza è prevista per questa sera verso le 21, dopo cena. Domani non si può sbagliare, l'Inter deve tornare a casa con i tre punti.

Fonte: FCINTERNEWS.IT

sabato 17 settembre 2011

INTER ROMA 0-0: VINCE LA PAURA


L'avevo detto: sarebbe stata una partita dominata dalla tensione e dalla paura. Finisce 0-0 la Inter-Roma meno spettacolare di sempre, con due squadre che pur di non perdere si chiudono a riccio, con l'Inter che caccia dal cilindro un'altra prestazione da dimenticare.



MAMMA MIA GLI ERRORI!
Oltre la tensione, la partita dell'Inter è stata dominata dagli errori, a valanga. Posso benissimo affermare che il 70% dei passaggi sono stati sbagliati, non certo favoriti dalle condizioni del campo tartassato dalla pioggia. Ma quello che sorprende è la mancanza di voglia e di agonismo mostrato dai neroazzurri. Un discreto primo tempo, con un Nagatomo sugli scudi, non serve a cancellare un secondo tempo completamente in balia del fraseggio giallorosso, con i soli ultimi 10 minuti di arrembaggio in cui l'Inter ha rischiato di vincere. Si può dire che se la Roma ha dominato sul piano di gioco, è anche vero che le occasioni più "clamorose" della partita le ha avute l'Inter. Ma come succede sempre più spesso, per l'Inter la porta è sempre più stretta....

GASP, MA CHE CAMBI FAI?
Gasperini sicuramente non ci mette del suo per contribuire alla vittoria. Il suo 3-4-1-2 non è che vada male, anche perché la fase difensiva è molto, anzi diciamo troppo curata. Ma ciò che impressiona sono i cambi che fa Gasp. Il più clamoroso è sicuramente Muntari per Forlan. Perché levare una punta per inserire un centrocampista difensivo, lasciando il solo Zarate di punta? Per di più, in un momento in cui l'Inter aveva costretto i giallorossi nella propria metà campo. Sembra quasi che Gasperini si sia accontentato del pareggio. Una mentalità da vera provinciale, ma che considerando il momento, ci può anche stare a non rischiare. Insomma, si sarebbe potuto fare di più, ma già non aver perso è un grande passo avanti...

LE PAGGELLE
J.Cesar - 6  Non particolarmente impegnato, ma si fa trovare pronto quando serve
Samuel - 6,5 Il migliore del trio difensivo, da sicurezza a tutto il reparto, è quello che sbaglia di meno
Lucio - 5 Non una partita brillante per Lucio. Tante disattenzioni e quell'intervento su Stekelemburg...
Ranocchia - 5,5 Match senza particolari acuti, sbaglia molto anche lui, Borini gli fa un pò girare la testa
Nagatomo - 6,5 Il migliore in campo del primo tempo. Vivacità e corsa come i bei tempi, sua l'occasione del primo tempo, ma manda alto, si spegne un pò nel secondo.
Zanetti - 6,5 756 partite con l'Inter sono una cosa da festeggiare a prescindere dal risultato. Ci mette il solito impegno e cuore, cuore dell'Inter sempre e comunque.
Cambiasso - 6 In leggera ripresa rispetto al match disastroso con il Trabzonspor. Unico errore è l'assist involontario per Borini, ma ringhia su ogni pallone come ai vecchi tempi
Obi - 5 E' in fase calante. Messo nel ruolo di esterno di centrocampo, dove aveva fatto vedere belle cose, non riesce a incidere. Speriamo che si rimetta in sesto, abbiamo bisogno della sua vivacità
Sneijder - 6,5 Ci mette il suo solito tocco di classe. All'inizio un pò spento, ma poi sale in cattedra distribuendo gioco a tutti. Peccato per il gol non fatto nel secondo tempo, quando Kjaer salva sulla linea.
Milito - 5 Bene nei movimenti offensivi, bene nei dribbling, ma continua a mangiarsi gol a ripetizione. Dopo la partita di Palermo sembrava che la porta si era allargata, ma invece no. Si spegne a oltranza
Forlan - 6 Come al solito grande impegno e dedizione, questa volta è un filino più pericoloso in zona d'attacco. Se entrava quel gol al 76', sarebbe esploso lo stadio
Jonathan - 4,5 Senza parole. Corre solo, ma non azzecca uno straccio di cross. Però si impegna e cerca di dare una mano, ma non incide mai
Muntari - 4 A cosa serva ancora il caro Muntari all'Inter non si sa. Cambio a caso di Gasperini, che avrebbe potuto mettere Pazzini per tentare l'assalto finale. Prova a rendersi utile in avanti, ma non crea nulla di buono. Da ridere il retropassaggio a centrocampo nell'ultimo assalto neroazzurro
Zarate - 7 Entra è da vivacità. Ci prova, capisce che non è serata da fare dialoghi, e cerca la gloria personale. E' il più pericoloso, ed è in crescita rispetto a Palermo. Bravo Maurito!!
Gasperini - 4,5 Formazione a parte, questa squadra non ha uno straccio di schema. I suoi cambi poi mettono paglia sul fuoco. Gli va bene che non ha perso, ma la sua squadra non ha fatto comunque una bella figura. Sempre di più a rischio.

Mazzoleni e assistenti - 6







INTER - ROMA: LE FORMAZIONI UFFICIALI, GASP TORNA ALL'ANTICO


MILANO – Tutto pronto allo stadio Meazza per l’anticipo della terza giornata di campionato tra Inter e Rome. Sifda, quella tra nerazzurri e giallorossi, che negli ultimi anni ha messo in palio titoli nazionali, coppe di lega e che oggi potrebbe rappresentare l’ultima spiaggia per entrambi i tecnici. Gasperini cerca la prima vittoria in una gara ufficiale, Luis Enrique la prima alla guida dei giallorossi (fuori anche dall’Europa League).
Il tecnico nerazzurro si affida nuovamente alla difesa a 3 mantenendo Sneijder nel suo ruolo di competenza, dietro le due punte che saranno Forlan e Milito. Dentro ancora una volta dal primo minuto Obi; confermati sulle corsie esterne Zanetti e Nagatomo.
Le formazioni ufficiali:
Inter: 1 Julio Cesar; 6 Lucio, 25 Samuel, 23 Ranocchia, ; 55 Nagatomo, 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 10 Sneijder, 20 Obi; 9 Forlan, 22 Milito.
A disposizione: 12 Castellazzi, 42 Jonathan, 44 Bianchetti, 77 Muntari, 7 Pazzini, 28 Zarate, 30 Castaignos.
Allenatore: Gian Piero Gasperini.
Roma: 24 Stekelenburg; 11 Taddei, 44 Kjaer, 29 Burdisso, 20 Perrotta; 16 De Rossi, 7 Pizarro, 15 Pjanic; 31 Borini, 10 Totti, 9 Osvaldo
A disposizione: 1 Lobont, 5 Heinze, 14 Bojan, 19 Gago, 22 Borriello, 77 Cassetti, 87 Rosi.
Allenatore: Luis Enrique.
Arbitro: Paolo Silvio Mazzoleni di Bergamo

Seguite qui il live
fonte:fciinter1908

venerdì 16 settembre 2011

INTER ROMA -1: RIALZARSI NON E' MAI STATO COSI DIFFICILE





Scusate, ma ho dovuto prendermi 2 giorni di pausa. Una sconfitta come quella col Tranzbonspor lascia sgomenti anche i tifosi interisti più navigati. Mi è sembrato ridicoli mettere pagelle (tutti 0 spaccato) e cronache varie. La partita è stata uno scempio, sotto ogni punto di vista. Insomma, il match con la Roma arriva nel peggiore dei momenti. Abbiamo una squadra spompata e con il morale sotto le scarpe. I più romantici possono trovarci la metafora dell'araba fenice che risorge dalle sue stesse ceneri e ne esce più fiammeggiante, ma la realtà è ben diversa. La vigilia di questo match, che ha sempre messo comunque in difficoltà i nostri anche quando eravamo i più forti, si presenta nera e cupa. Del resto, come avere fiducia ancora dopo lo scempio turco?

GASP, SEI APPESO AD UN FILO, E LUI CAMBIA ANCORA
La posizione del povero Gasperini non è delle migliori. Come succede sempre, l'allenatore è sempre quello che viene messo sulla graticola, ed aggiungo, in questo caso, erroneamente. Gasp, da persona intelligente qual'è, si è "abbassata" a mettere in discussione i suoi dogmi tattici, schierando il rombo tanto bramato dal popolo neroazzurro. Ma come recita una regoletta matematica, cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia, quindi: modulo cambiato, stesso risultato: FIGURACCIA. Gasperini aveva ragione su tutta la linea, i numeri qui centrano poco, è la squadra che non c'è. Non ha più forza sulle gambe, i senatori non ne hanno più e i giovani non danno garanzia. Insomma, qualsiasi modulo si schiera è uguale, è la forma dei giocatori a fare la differenza. Visto tutto questo discorso, Sabato ci troveremo davanti un'Inter schierata con la difesa a 3. Gasperini vuole dare uno "schiaffo morale" a tutti quelli che criticavano il suo modulo, e vuole rimettersi in piedi con i propri mezzi, dimostrando di aver avuto ragione fin dall'inizio. Quindi spazio a Lucio, Samuel e Ranocchia in difesa. Una delle pecche di Palermo, è stata sicuramente, la mancata copertura da parte dei centrocampisti centrali. Quindi spazio alla "diga" Cambiasso-Zanetti, che dovrebbero garantire (almeno si spera) il tanto mancato filtro fra difesa e centrocampo, sperando che il Cuchu e il Capitano tornino quelli dei bei tempi. Sugli esterni spazio a Nagatomo sulla sinistra e Obi sulla destra. Obi torna nel ruolo in cui tanto bene ha impressionato con Milan e Palermo, visto che Jonathan è la vera brutta copia di Maicon e non garantisce quella spinta e quella esplosività fisica sulla fascia. L'attacco sarà formato da Sneijder dietro alle due punte, molto probabilmente Forlan (unica garanzia di gol per ora) e Milito. Pazzini e Zarate hanno deluso molto contro il Tranzbonspor, ma potrebbero entrare a partita in corso, sopratutto il pazzo nei secondi tempi si è sempre scatenato. 

LA ROMA: COMPAGNIA DI SVENTURA
Anche la Roma non naviga in buone acque. I Giallorossi di Luis Enrique non hanno ancora vinto una partita ufficiale, come l'Inter, e faticano ancora a trovare la giusta alchimia tattica, come l'Inter. Insomma, Inter e Roma sono sulla stessa padella, si stanno cuocendo a fuoco lento, ma nessuna delle due vuole passare nella brace, quindi questo match, già di per sé spettacolare, assume contorni epici, contorni da lotta per non cadere nel baratro infuocato dell'inferno del fallimento. Ci sarà tanta, tantissima tensione, più del normale, e sarà veramente una battaglia fra due belve ferite accecate dalla rabbia. La Roma molto probabilmente si schiererà con il classico 4-3-3, con Stekelmburg in porta, Burdisso Heinze come coppia centrale visto l'assenza di Juan, Rosi e Cassetti larghi. Centrocampo affidato a De Rossi al centro, con Perrotta e Pjanic a completare il reparto. In attacco spazio di sicuro a Borriello e Totti, con ballottaggio Osvaldo-Borini. Indisponibili anche Cicinho e Greco. 
Questi allora i probabile 22 che scenderanno in campo domani alle 20:45 a San Siro

INTER (3-4-1-2): J.Cesar; Lucio, Ranocchia, Samuel; Nagatomo, Cambiasso, Zanetti, Obi; Sneijder; Milito, Forlan.
A disposizione: Castellazzi, Jonathan, Alvarez, Coutinho, Pazzini, Zarate.
All: Gasperini


Roma (4-3-3): Stekelenburg; Rosi, Burdisso, Heinze, Cassetti; Pizarro, De Rossi, Pjanic; Borriello, Totti, Osvaldo.
A disp.: Curci, Kjaer, Perrotta, Gago, Taddei, Bojan, Borini. All.: Luis Enrique
Squalificati: Josè Angel (1)
Indisponibili: Cicinho, Greco.



mercoledì 14 settembre 2011

Inter-Trabzonspor: Le formazioni ufficiali


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Manca pochissimo al fischio d'inizio di Inter-Trabzonspor e Gian Piero Gasperini conferma la tendenza avvertita anche ieri in conferenza stampa. Sarà 4-3-3, con la difesa atre accantonata per periodi più rosei. Si torna (quasi) all'antico, quindi, con i giocatori che a questo punto non hanno più alibi.

Fuori Samuel, Milito e Stankovic: il serbo soffre per un affaticamento muscolare e va in tribuna. Dentro Pazzini, Ranocchia e Obi. Out forzatamente anche Forlan. Sneijder partirà da sinistra, con Zarate a destra: entrambi, però, potrebbero avere meno compiti difensivi per consentire una magior lucidità negli ultimi metri.

Tutto confermato anche nel Trabzonspor: un 4-2-3-1 (in realtà 4-4-1-1) abbottonato e pronto al contropiede.

 

Formazioni ufficiali:

INTER (4-3-3): 1 Julio Cesar; 42 Jonathan, 6 Lucio, 23 Ranocchia, 55 Nagatomo; 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 20 Obi; 28 Zarate, 7 Pazzini, 10 Sneijder.
A disposizione: 21 Orlandoni, 11 Alvarez, 22 Milito, 25 Samuel, 29 Coutinho, 37 Faraoni, 44 Bianchetti.
Allenatore: Gian Piero Gasperini

TRABZONSPO (4-2-3-1): 29 Tolga; 28 Celustka, 23 Giray, 6 Glowacki, 5 Cech; 20 Colman, 15 Zokora; 30 Serkan, 25 Alazinho, 9 Halil Altintop; 12 Paulo Henrique.
A disposizione: 91 Sevim, 11 Vittek, 22 Mustafa, 24 Akgun, 27 Sapara 32 Pawel Brozek, 63 Ferhat.
Allenatore: Senoul Gunes

Arbitro: Stefan Johannesson (Sve); assistenti Wittberg/Sjoblom, quarto uomo Michael Lerjeus, assistenti addizionali Stalhammar/Johan Hamlin.

Fonte: Fcinternews.it

martedì 13 settembre 2011

TRABZONSPOR -1: TUTTE LE NOVITA'


Neanche il tempo di guardarsi un'attimo intorno dopo la sconfitta di Palermo, che c'è subito la Champions. Domani, alle 20:45 a San Siro, ci sarà l'esordio dei neroazzurri. Vediamo com'è la situazione dell'Inter alla vigilia del match

GASPERINI SOTTO ACCUSA: LUI FA UN SAGGIO PASSO INDIETRO
Ormai è l'argomento che tiene di più il banco in questi giorni post Palermo, cioè la difesa a 3. Gasperini è stato ripreso anche dallo stesso Moratti, il quale ha dichiarato che "è molto probabile un cambio di modulo già da domani" e che "sarebbe ora di farlo". Parole chiare, che non lasciano spazio a ragionamenti. Gasperini deve ricredersi e mettere questa benedetta difesa a 4. Il tecnico sembra aver capito, tanto è vero che poco fa in conferenza, ha dato la difesa a 4 e lo schieramento di Sneijder dal primo minuti come "soluzioni molto probabili". Insomma, tutte le lamentele del mondo Inter, tifosi e Moratti compresi, non hanno lasciato indifferente Gasp, che sa di aver tra le mani la sua occasione professionale della vita, e che non può fare più brutte figure, solo per un suo cruccio tattico. L'Inter non è il Genoa, non si possono fare esperimenti. E' l'allenatore a doversi adeguare ai suoi giocatori (Mourinho docit) non i giocatori a doversi adeguare.

LA FORMAZIONE

DIFESA A 4 E CENTROCAMPO A 3. MA ATTENZIONE ALLE SORPRESE...
Insomma, molto probabilmente, domani vedremo un'Inter diversa da quella del Barbera. Si partirà dal confermatissimo (nonostante prova non brillante prova di Palermo) Julio Cesar fra i pali. La difesa sarà a 4, con Lucio-Samuel centrali e Jonathan e Nagatomo laterali. Il centrocampo sarà a 3. Abbiamo visto tutti quanto abbia inciso l'assenza di un mediano in più a fare schermo davanti alla difesa sulla sconfitta di Palermo. Quindi spazio alla vecchia guardia, con Zanetti e Stankovic confermatissimi. Forse il Cuchu Cambiasso non sarà schierato. Non è un buon periodo di forma per lui, e Gasperini potrebbe optare per il giovane portento Joel Obi, apparso in formissima al barbera. Attenzione anche alla carta Alvarez tra i tre di centrocampo, abbiamo visto quanto abbia fatto bene nella scorsa partita in quella zona del campo. 

TRIDENTE D'ATTACCO, ANSI NO, ROMBO!
Altra certezza, questa volta, sarà la partenza di Wesley Sneijder dal primo minuto. Inizialmente, dovrebbe partire largo nel tridente, ma in realtà sarà un trequartista "mascherato" da ala. In questo modo, partendo largo, avrà maggior raggio d'azione per poter essere ancor pericoloso quando si accentra. Insomma, sarà un 4-3-3 sulla carta, ma sul campo sarà un 4-3-1-2, con il caro vecchio rombo a centrocampo. Altra certezza sarà il Prinçipe Milito, apparso in una condizione fisica strepitosa e pronto a tornare il Re della Champions League. Per il compagno di reparto, sarà ballottaggio Pazzini-Zàrate, con il primo in vantaggio sul secondo, (non farlo giocare neanche domani sarebbe da matti) anche perché Zarate non è apparso tanto in forma, mentre il Pazzo lo è, eccome. 

Insomma, a meno di sorpresone dell'ultima ora, la formazione di domani contro i Turchi del Trabzonspor sarà questa

4-3-3
           J.Cesar

           Jonathan Lucio Samuel Nagatomo
                
           Cambiasso (Obi)

      Stankovich               Zanetti
     
          Sneijder  Pazzini  Milito

domenica 11 settembre 2011

INTER: ESORDIO AMARO, MA LA SQUADRA C'E'. BASTA COL 3-4-3!


"Avremo pur perduto, ma abbiamo combattuto". 
Si può riassumere cosi la serata del Barbera, dove abbiamo visto un 'Inter forte e grintosa, ma ancora troppo disorganizzata, sopratutto in difesa. Ora è inutile piangere sul latte versato, e non serve neanche fare degli allarmismi esagerati, siamo alla prima giornata e il tempo c'è, ma bisogna riflettere su alcune cose.

DIFESA A 3, PORQUE? 
La sconfitta, inutile girarci intorno, è nata da una difesa disastrosa. I meccanismi della difesa a 3 NON FANNO PER L'INTER, ormai l'avrebbe capito anche un cieco. Prendere TRE gol dal Chievo e QUATTRO dal Palermo è roba da squadretta rionale, non da difesa con gente come Samuel, Lucio, Ranocchia e compagnia bella. Gasperini deve abbassarsi e riconoscere che il suo schema preferito non fa per l'Inter. L'ha provato, ok, ma ora basta, andare avanti per questa strada è da suicidio. Comunque, tutto sommato, è anche vero che i due gol che ci hanno affondato sono nati uno da calcio piazzato (Julio poteva fare qualcosa di più) e da un tiro di Pinilla in cui sempre Julio Cesar era a caccia di farfalle. Diciamo anche che l'arbitraggio è stato scandaloso (Migliaccio andava espulso,  tanto per dirne una), ma inutile nascondersi dietro ad un dito, c'è ancora molto da lavorare. Unica nota positiva della difesa è il capitano.

ATTACCO MONSTRE, MA ZARATE...
La squadra però, dal centrocampo in su' fa la sua figura. Jonathan è un peperino, molto vivace, Stankovic è il solito guerriero. Unica nota dolente è Cambiasso, apparso nervoso e fuori forma, cosi come Nagatomo. Chi sorprende sempre di più è Obi. Il ragazzo è un vero portento, che MERITA di essere titolare. Molto bene anche Alvarez. Ricky è in forma, e oggi ha fatto vedere dei bei numeri, anche in fase di non possesso. Nei tre d'attacco benissimo il principe Milito (migliore in campo insieme a Zanetti), esordio con due gol, bene anche Forlan, gol e assist e tanto, tantissimo lavoro di copertura (ma non deve fare sempre il terzino però). Chi invece ha deluso è Zarate. Maurito è apparso spaesato e fuori forma, deve ancora ambientarsi. Magari andava tenuto almeno fino alla fine del primo tempo. Pazzini meritava di entrare.

SNEIJDER, CON LUI NON ESISTE TURNOVER
Chi è in forma è Sneijder. Da quando è entrato, l'Inter è cambiata, quando ha giocato centrale dietro le due punte, l'Inter ha rischiato di fare come minimo 3 gol. Insomma, SNEIJDER DEVE GIOCARE, E DEVE FARLO NEL SUO RUOLO. Non c'è molto da capire. Abbiamo uno dei migliori giocatori del pianeta, il migliore nel suo ruolo. Farlo giocare esterno d'attacco è un'esperimento che va bene in amichevole, ma quando ci sono i tre punti in palio, inutile fare esperimenti. Sneijder è troppo importante, vitale per l'Inter. Senza di lui non abbiamo fantasia e gioco.

Insomma, c'è ancora molto da lavorare, ma la squadra c'è, e meritavamo anche di vincerla questa partita. Ma la difesa a 3 deve sparire dal mondo Inter. Speriamo che Gasperini abbia capito...

LE PAGGELLE
Julio Cesar: 5
Lucio: 6
Samuel: 5,5
Zanetti: 7,5
Jonathan: 6,5
Cambiasso: 4,5
Stankovic: 6+
Nagatomo: 5,5
Zarate: 3
Milito: 7,5
Forlan: 7
Sneijder: 7+
Obi: 7
R.Alvarez: 6,5
Gasperini: 4

Brighi: 4

sabato 10 settembre 2011

LA MEMORIA CORTA E LA LINGUA LUNGA



Ormai ci si è fatto il callo. Tuttosport, giornale dalla attendibilità pari a 0 (vedere questo video per saperne di più), di palese fede juventina, continua a esternare sentenze senza capo ne coda dall'ormai lontano 2006. Quando si viene scoperti con le mani nella marmellata e ti chiami juve si sa, le colpe non si ammettono, ma ci si arma di faccia tosta e si conduce una crociata senza vincitori ne vinti, per il semplice fatto che la battaglia è solo nella loro testa. Infatti, solo qui in Italia si è capaci di mandare avanti un caso del genere per tutto questo tempo, solo per non abbassarsi e armarsi di un po' di umiltà e buon senso. E invece si continua a parlare e ad accusare, senza avere voce in capitolo. Dopo un'estate intera passata a dare per sicura la revoca dello scudetto di "cartone", con tanto di accuse di Palazzi (e dico Palazzi!) contro il nostro Giacinto, ora se ne spara un'altra. E' bastato dire che il Tnas si dichiarasse competente per la decisone di revoca che PUF, da un sassolino ci si fa uscire una montagna. "L'INTER FUORI DALLA CHAMPIONS PER ILLECITO" eccola la montagna assurda di Tuttosport. Chiariamo subito, l'Inter non rischia niente per lo scudetto, figuriamoci per la Champions. Si, la UEFA  è severa su queste cose, ma tagliare fuori una squadra dalla massima competizione continentale per un fatto in cui l'Inter uscì PULITA e che è accaduto 5ANNI FA è pura follia. E poi, si dovrebbe parlare con cognizione di causa e con la coscienza pulita. Allora viene da dirsi: Perchè la Juve e organi a lei associati, non citano in toto che nel TRIENNIO 1991-1994 LA JUVE FU ACCUSATA DI ILLECITO A CAUSA DELLA STORIA DEL DOPING E NESSUNO MISE IN DUBBIO LA SUA PARTECIPAZIONE IN CHAMPIONS? Ormai Tuttosport è una voce nel deserto A CUI NESSUNO, FORSE NEANCHE GLI JUVENTINI IN FONDO, DA PIU' CREDITO, ma è una che dà sempre fastidio, molto, e che tende a mettere paglia ad un fuoco che non accenna a spegnersi, per colpa della lingua lunga e della memoria corta...

PALERMO -1: TUTTE LE NOVITA'




PARLA GASP

C'è il Palermo alle porte, l'Inter di Gian Piero Gasperini è pronta a decollare. 
Per concludere torniamo su Sneijder. Perché toglierlo dal ruolo dove ha sempre fatto bene?
"Perché è una squadra diversa, che sta cambiando e sta inserendo giocatori più giovani. Proporremo anche soluzioni diverse, lo stesso Sneijder può trovare valutazioni anche migliori rispetto alla stagione scorsa magari giocando in posizione più decentrato o nella stessa. Ma Wesley è un problema nostro, un ottimo problema, quando giocherà ha le potenzialità importanti, ma non è il giocatore irrinunciabile per l'Inter, questa squadra per fortuna ha tante risorse con un gruppo solidissimo che è il vero leader di questa squadra per cui Sneijder è un elemento in più, ma non è che Milito, Pazzini o Forlan, ma così come Ranocchia, Samuel o Lucio non sono nessuno, questi sono grandi giocatori e il gruppo è solido e completo in tutta la sua rosa".
Come stanno gli infortunati?
"Maicon sta facendo dei passi da gigante, ha fatto un allenamento oggi veramente importante, nel giro di una settimana o due al massimo speriamo di riaverlo con noi. Thiago Motta si è infortunato in Nazionale, situazione diversa. Ma non c'è nulla di particolarmente lungo. Per la Champions dovremo valutare la situazione di Chivu che ha avuto una distorsione alla caviglia. Certo che uno come Motta che si fa male alla vigilia di queste partite ora salta sette gare, che è tantissimo. Però abbiamo una rosa adeguata per sopperire alle defezioni".
Curiosità, lei conosce Devis Mangia?
"No, non lo conosco".
Visto che lei ha parlato delle polemiche, che voto si dà per saperle sopportare?
"Io mi fermo sul campo, penso solo a quello. Se saremo capaci di fare risultati e ci faremo apprezzare dai tifosi le polemiche spariranno".
Come si affaccia l'Inter a queste prossime partite?
"Fino alla prossima sosta dovremo darci dentro. Le soste magari portano via giocatori che poi tornano infortunati, ma noi ora abbiamo bisogno di riscontri sul campo perché c'è necessità di scendere in campo. Ci saranno come normale che sia anche degli errori a cui lavoreremo per rimediare".
Che rapporto ha con i suoi giocatori?
"Loro sanno che ho una stima incondizionata, perché questo gruppo si è cementato molto. Ora abbiamo bisogno del conforto delle partite e dei risultati, ma questo è un ottimo ambiente. C'è grande voglia di fare bene, vogliamo dimostrarlo e vogliamo giocare. I ragazzi sanno benissimo che ci sono tante alternative, se riusciamo a gestirle bene diventeremo ancora più forti. Vedrete che tutti alla fine avranno giocato tanto, forse più anche di altri anni. Speriamo, ovviamente, con risultati".
Nagatomo sta bene con la spalla?
"Lui in campo è tornato come prima, Yuto sta facendo assolutamente molto bene".
La sua prima reazione dopo la notizia di Forlan fuori dalla Champions e la sua impressione su Milan-Lazio.
"Quella di Forlan è stata una sorpresa. Ciò che dispiace è aver perso magari un altro giocatore, presumilbilmente Castaignos, ma Diego avrebbe giocato comunque in campionato e l'avremmo preso lo stesso. Su Milan-Lazio, ho visto tante cose buone però c'è anche la necessità di rodaggio. E' stata la classica prima partita di campionato, tutte le squadre avranno bisogno di giocare un po' di più".
Il presidente Moratti già quando vi incontraste per la firma ha discusso con lei del 3-4-3?
"Il presidente mi ha sempre sostenuto, non è lì il problema. All'Inter devi vincere e fare risultati, non penso sia un problema la difesa a tre o a quattro. A me il presidente Moratti non ha mai detto di dubbi sulla difesa a tre, anzi si sta parlando del nulla. C'è bisogno di giocare, perché si sta parlando su allenamenti che pochi hanno visto oppure su partite che non esistono. All'Inter ho sempre visto tante polemiche, da Sneijder a Facchetti fino a Eto'o, poi il mercato e ora la difesa a tre. Questo lo ho evidenziato subito, però speriamo di iniziare a giocare presto così parleremo di prestazioni, non solo di intenzioni...".
Tra l'altro, Ranocchia ha fatto anche due partite con la Nazionale.
"Esatto, bisogna fare anche queste valutazioni. Ci sono un paio di infortunati, poi mercoledì c'è una partita e quindi ancora sabato e così via, per tre settimane giocheremo sei o sette partite, quindi tutte le squadre. Ci sono tanti giocatori utili, soprattutto giovani, che possono aiutarci in ogni partita".
Javier Zanetti a Monza fu schierato nella difesa a tre. E' ancora una soluzione, un'alternativa d'emergenza o qualcosa di più?
"Non è un'emergenza, ma un'alternativa vera. Samuel è un giocatore che arriva da un lungo infortunio e Cordoba lo stiamo recuperando, abbiamo provato Javier dietro per avere un'alternativa valida in campionato e in Champions avendola provata. Per domani può essere sicuramente un'opzione visti i problemi fisici di Chivu, tra l'altro Javier è un giocatore talmente duttile che può essere molto utile in questo".
Quali sono le impressioni su Diego Forlan?
"Ci ha stupiti, sapevamo fosse un campione ma ha superato ogni aspettativa come giocatore e come persona. E' evidente che giocherà tanto in campionato non potendo giocare in Champions League".
Aver utilizzato per un mese Sneijder da centrocampista è stato tempo sprecato?
"Assolutamente no, avevamo pochi giocatori e tutto quello che abbiamo fatto è assolutamente utile. Il gruppo era quello, è stato molto positivo e potrà esserlo anche in futuro.
Lei ha avuto tante discussioni per la difesa a tre.
"Capita spesso perché ormai è una cosa abbastanza inusuale anche perché in tanti in Europa lo fanno ad ottimi livelli. Ma quando si parla di difesa a tre o a quattro non significa nulla, si vedono partite in cui le squadre partono a tre e finiscono a quattro o viceversa. E' meglio parlare di fase difensiva. Partiamo da questa linea perché è quella con cui ci troviamo meglio, però le garanzie poi si hanno sul campo. Ma non voglio fare il fenomeno, questo modulo mi ha dato i risultati, è stato condiviso dai giocatori e anche dalle tifoserie dove sono stato, ma quello che conta alla fine è il risultato. Iniziamo a giocare e poi si traggono le conclusioni, non è condivisibile criticare da subito".
La formazione la ha già in testa? E come ha trovato Zarate?
"Sicuramente ho la formazione in testa, voi non siete lontani... (ride, ndr). Mauro è sicuramente un giocatore diverso rispetto agli altri attaccanti e questa è una fortuna, può dare contributi diversi".
Che emozioni avverte rispetto a quando esordì in altre squadre?
"Sono emozioni differenti rispetto alle altre categorie. Quando arrivi ad allenare l'Inter c'è sicuramente emozione ma anche la certezza di avere delle chances in più rispetto a quando alleni altre squadre".
Wesley Sneijder è rimasto. Il fatto che lui si veda più attaccante rischia di essere un problema?
"Il fatto che sia rimasto è ottimo, è uno dei più grandi campioni a livello mondiale. Mi auguro viva una stagione eccezionale, migliore dello scorso anno, e mi auguro che possa dare un contributo importante. Magari è andato via Eto'o ma la rosa di attaccanti importanti, anche io considero Wesley un giocatore più vicino al ruolo di attaccante fermo restando che con le qualità che ha può giocare ovunque. La rosa è importante, tanti attaccanti di qualità, avremo soluzioni diversi e per questo ho grande fiducia. Questi ruoli danno un valore aggiunto alla squadra. Ripeto che Wesley non può essere un problema per noi, avremo tante soluzioni anche con le varie sostituzioni, è l'ideale per una squadra che ha tante possibilità in attacco. Son convinto che quest'anno farà più gol degli scorsi anni, ma il ruolo non è un problema perché giocheremo con tre punte più lui, oppure due punte e uno a sostegno oppure una punta e due a sostegno. Questo è un vantaggio, non una debolezza".
Finalmente il gruppo si è ricompattato.
"In questi mesi abbiamo giocato tante amichevoli con numerosi cambi, aldilà della gara di Pechino, ora che si è chiuso il mercato e finite le gare delle Nazionali ci siamo ricompattati. Sono molto soddisfatto per il lavoro fatto fino a adesso, però è chiaro che bisogna mettere tutto insieme quanto fatto con i gruppo di lavoro e avere riscontri sul campo per iniziare bene questo campionato e poi mercoledì la Champions. Io ho fiducia".
Mister, le sue emozioni per l'esordio in campionato.
"Il momento dell'inizio del campionato è sempre emozionante, abbiamo iniziato molto tardi quest'anno e finalmente si gioca, c'è un filo di emozione".
I CONVOCATI

Nessuna sorpresa per quanto riguarda i convocati dell'Inter che domenica sera in posticipo affronteranno il Palermo allo stadio Barbera. Rimangono fuori dalla competizione Caldirola, Castellazzi, Cordoba, Chivu, Maicon e Thiago Motta, tutti alle prese con il recupero dai rispettivi infortuni. Questo l'elenco dei 22 nerazzurri scelti dal tecnico Gian Piero Gasperini alla vigilia della trasferta siciliana: 
PORTIERI - 1 Julio Cesar, 21 Paolo Orlandoni, 70 Paolo Tornaghi;
DIFENSORI - 4 Javier Zanetti, 6 Lucio, 23 Andrea Ranocchia, 25 Walter Samuel, 37 Davide Faraoni, 42 Jonathan, 44 Matteo Bianchetti, 55 Yuto Nagatomo;
CENTROCAMPISTI - 5 Dejan Stankovic, 10 Wesley Sneijder, 11 Ricardo Alvarez, 19 Esteban Cambiasso, 20 Joel Obi, 29 Coutinho;
ATTACCANTI - 7 Giampaolo Pazzini, 9 Diego Forlan, 22 Diego Milito, 28 Mauro Zarate, 30 Luc Castaignos.
LA FORMAZIONE: SORPRESA SNEIJDER
La notizia  può fare rumore. Wesley Sneijder, domani sera al Barbera, dovrebbe partire dalla panchina. Gian Piero Gasperini sembra orientato a concedere un turno di riposo all'olandese, reduce da untour de force con la sua Nazionale, con la quale ha giocato le gare contro San Marino e Finlandia. Gasperini vuole farlo rifiatare e schierare, dal primo minuto, l’attacco pesante Milito-Forlán-Zárate. L’olandese, perciò, tornerà utile nella gara di mercoledì contro il Trabzonspor. L’Inter di Palermo vedrà un centrocampo a quattro con Jonathan e Nagatomo sugli esterni, Stankovic e Cambiasso, nella parte centrale del centrocampo.
Una posizione che Sneijder non vorrebbe ricoprire. Il numero 10 nerazzurro e il tecnico di Grugliasco hanno discusso proprio di questo giovedì scorso. Gasperini lo ha capito: la posizione arretrata vincola l’olandese in compiti anche difensivi, mentre deve essere libero di esprimersi liberamente, svariando nella trequarti avversaria. Proprio come fece lo scorso 6 agosto, nella sfortunata gara di Supercoppa contro il Milan. Sneijder giocò dietro l’unica punta che era Samuel Eto’o e in quella prima frazione fu il migliore dei nerazzurri, non solo per il gol segnato.
Gasperini lo ha sempre detto: l’olandese non è un problema per lui. Lo è per gli avversari, per l’Inter è solo una soluzione. Il tecnico piemontese fa le sue scelte, variando gli uomini in  base agli impegni pregressi e quelli futuri. Si insisterà con il 3-4-3. Moratti ha molta fiducia e ha dimostrato una certa apertura nei confronti di questo modulo. E nel caso non vada, si può sempre cambiare.