mercoledì 7 settembre 2011

DOSSIER: Il mercato ai tempi del FPF



C'era una volta massimo Moratti, presidente di una delle due squadre di Milano, l'Internazionale. Figlio del glorioso Angelo Moratti, il presidente della "Grande Inter" che fra gli anni '60 e '70 ha formato una delle formazioni più forti di sempre, capace di vincere due Champions e di dominare in Italia. Massimo Moratti arriva nel Febbraio del '95, con la promessa di riportare l'inter nel posto che merita. I risultati non arrivano subito, ma il nostro presidente spende, spende tantissimo sul mercato, compra campioni su campioni: Ronaldo, Baggio, Vieri, Crespo, Figo e tanti, tanti altri. Eppure i risultati tardano ad arrivare, l'Inter resta sempre una formazione top, ma che non riesce a imporsi a livello nazionale e sopratutto internazionale. Poi la svolta. Nel 2006 il terremoto Calciopoli investe tutto il sistema calcio, rompendo gli equilibri e stabilendo nuove gerarchie. Gerarchie che segnano l'inizio dell'egemonia neroazurra, che in 6 anni riesce a vincere il possibile e l'impossibile. Ma il bilancio della società e tutt'altro che roseo, nel 2006 il deficit è di 206 milioni di euro. Cominciano a piovere critiche sulla società, sopratutto dalla UEFA e dal signor Platinì che ci cataloga come squadra che spende troppo. Sempre nel 2010 la svolta, il FPF diventa realtà. Un rimedio per far cessare le follie economiche e per far dare una regolata ai presidenti, infatti per restare nelle competizioni europee, non si dovrà spendere più di quanto si guadagna, il deficit massimo concesso è di 40 milioni. Da li il Vecchio Massimo Moratti non c'è più, ed entra in gioco un nuovo presidente, completamente al servizio delle nuove norme UEFA. Ora si compra solo se si vende, e la parola chiave è "PLUSVALENZA". L'abbiamo visto tutti come è stato l'ultimo mercato: Cessioni eccellenti e poi operazioni mirate ed intelligenti, senza spendere troppo. Ora l'Inter rientra nei conti, e dal -206 milioni del 2006, si passerà nel 2012 ad un più confortante -30 milioni. Un successo enorme, visto il livello di competività della squadra. Ma come sarà il mercato dell'avvenire? Cerchiamo di fare chiarezza


Vivai
Le "cantere" negli ultimi anni, sono diventate dei veri e propri centri nevralgici di una squadra, ci si punta molto di più che in passato, anche per seguire il modello del Barcellona, la squadra più forte. Il vivaio interista è stato ed è da sempre uno dei più prolifici d'Europa. Ora, è chiaro che con il FPF che incombe, le società (sceicchi a parte) sanno che non possono spendere più cifre enormi per acquistare grandi campioni, e quindi si cercherà di "fabbricarli in casa". Quindi in un futuro non molto lontano, ci troveremmo magari con un Inter titolare che schiererà 8-9 giocatori provenienti dalla primavera, con un notevole risparmio di ingaggi e prezzi di cartellino.

Plusvalenza
"Vendere e poi comprare": Sarà questo il motto delle società nell'avvenire. Cercare di ricavare, appunto, la famosa plusvalenza, termine che ormai abbiamo tutti ben stampato nella mente. Comprare giovani talenti a poco, e poi rivenderli a peso d'oro. E qui entra di nuovo in gioco il vivaio. Non solo far crescere talenti gratis serve per la squadra, ma servono anche per le cessioni. Per esempio Balotelli, prodotto del vivaio interista, è stato venduto l'anno scorso per 28 milioni di euro. Una plusvalenza di circa 32 milioni, considerando anche l'ingaggio percepito dall'oriundo attaccante italiano. Ma la plusvalenza riguarda anche calciatori acquistati da altre squadre, anche per i top player, le cessioni di Eto'o e Ibrahimovic sono gli esempi più lampanti. Infatti molti si soffermano, come nel caso del camerunense, al prezzo del cartellino. Ma non fanno anche i conti sull'ingaggio risparmiato e la plusvalenza fra compravendita e vendita. Dalla cessioni di Eto'o si guadagnano lordi, circa 100 milioni di euro, molto più dei 27 milioni percepiti al momento della cessione. Quindi, comprare in modo intelligente ma anche vendere in modo intelligente.

Pazza idea Messi (sceicchi permettendo)
Ma non tutte stanno rispettando il FPF come l'Inter. A parte le società con i sceicchi, che possono permettersi di spendere per davvero, società come il Barcellona e il Real Madrid hanno un deficit che fa paura, e che sta facendo collassare la Liga. Tutto questo, porterà al massimo tra due anni, a vedere una spaventosa migrazione di campioni dalla Liga verso altri campionati. E qui entra in gioco l'Inter. Con tutti i soldi risparmiati ora, l'Inter e società come l'Inter che stanno stringendo la cinghia ora, avranno la possibilità di comprare e le società che ora spendono dovranno stare a guardare. Ed è qui che nasce la pazza idea di comprare Messi nel 2013. Certo, in una eventuale cessione della pulce, gli sceicchi sarebbero comunque in vantaggio, ma Moratti ha sempre amato Leo, e chissà se tutti questi soldi risparmiati, oltre che per il FPF, non siano anche per regalare all'Inter il colpo del secolo... Certo, anche se dovrebbe partire, non sarà svenduto, ci vorranno sempre una centinaia di milioni, ma chissà che se il Barça si trovasse con l'acqua alla gola, non fosse davvero costretta a svendere i proprio campioni ad un prezzo stracciato....

Comunque tutto questo oculatissimo progetto, supportato magari da uno stadio di proprietà, permetterà all'Inter di vincere oggi e di guardare al futuro con occhi pieni di rosee speranze.
L'Inter c'è, e Moratti tornerà il vecchio presidente, si che spende, ma che ora può farlo senza preoccuparsi del bilancio, sempre sceicchi permettendo....

Condividi su Facebook, Twitter o Google Buzz:
Condividi su Facebook Condividi su Twitter Pubblica su Google Buzz

Nessun commento:

Posta un commento