giovedì 8 settembre 2011

DOSSIER: Pazzini: Titolare o dodicesimo uomo?




Diciamocelo, abbiamo il miglior centroavanti italiano, inutile girarci intorno. Pazzini è uno di quelli che la mettono sempre dentro, uno di quelli con il famoso "fiuto del gol", l'ultima partita con la nazionale lo ha dimostrato, gol da vero rapace con la Slovenia, in una partita molto ingarbugliata e che stentava a sbloccarsi. Ed è proprio per questo che i tifosi e Moratti lo invocano come titolare, perché è uno "che fa una valanga di gol". Se da un punto di vista realizzativo il pazzo è una garanzia di almeno (e ci manteniamo molto bassi) 15-18 gol all'anno, è anche vero che dal punto di vista tattico, potrebbe non essere il centroavanti che fa per l'Inter di Gasperini. Le squadre del Gasp fanno molto gioco palla a terra, con fraseggi nello stretto e squadre molto corte, e sopratutto li davanti, il centro avanti cerca sempre il dialogo con i suoi compagni di reparto. Insomma ci vuole un attaccante dai piedi buoni, in grado si di metterla dentro, ma anche di saper passare e cercare anche la giocata personale, caratteristiche che si allontanano dal modo di giocare di Pazzini, che è il classico terminale offensivo, la punta a cui dare un pallone in area da mettere direttamente dentro. Quindi che fare? Sprecarlo sarebbe impensabile, perché Pazzini è una vera e propria macchina da gol, uno che ti regala i tre punti anche in partite in cui tutto sembra compromesso (vedere le partite dell'anno scorso con Palermo e Cesena), ma è anche vero che, partendo da titolare, con il modo di giocare della squadra, potrebbe non avere vita facile. Quindi la soluzione più logica è puntare su di lui come Jolly, o come dodicesimo uomo, insomma l'asso nella manica da sfoderare nel caso in cui la partita sia ad un punto morto. A volte, avere un'arma in più in panchina, è molto più utile di avere tutti i campioni nella squadra titolare, con nessuna alternativa in panchina. E nel caso di Pazzini, l'arma è micidiale...

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